Spettacolo

San Domenico pieno di giovani
per assistere a Gio Evan

Il cantautore Gio Evan ha debuttato con il suo nuovo spettacolo teatrale a Crema, registrando il tutto esaurito. Un viaggio emozionante tra musica e parole.

Gio Evan e la sua Crew (foto di Stefanino Benni)
Gio Evan, scrittore, poeta e cantautore, ha scelto Crema per dare il via al nuovo tour teatrale “L’affine del mondo”.
E la nostra città non ha fatto altro che accoglierlo con entusiasmo e tanta partecipazione: il Teatro San Domenico ha registrato, infatti, ieri sera il sold out.
Lo spettacolo, prodotto da Friends & Partners, ha visto sul palco l’artista accompagnato da Daniele Scuola (Synth), Sergio Tentella (Batteria), Stefano Cenci (Piano), Giacomo Oro (Chitarra) e Michele Mazzocchi (Basso).
“L’affine del mondo è un lavoro teatrale che nasce dal desiderio di riabilitare la parola ‘meraviglia’. Che poi è il linguaggio originario perché la lingua nasce proprio per avvicinare, nasce per amore di conoscenza, approfondimento. Non abbiamo imparato le parole per allontanare. Ma per avvicinare serve sempre la chiarezza, da qui parte lo spettacolo. Un viaggio di quattro atti tra monologhi, musica, un giochino linguistico, dove attraversiamo la riabilitazione del linguaggio.” – ha dichiarato Gio Evan sui social.
 
Lo spettacolo era, infatti, suddiviso in quattro momenti in cui l’artista ha toccato temi quali la negazione (“Diciamo sempre no a tutto”), i comportamenti nella vita sociale che vanno a determinare il tuo essere (“Sta a te decidere se diventare un incanto o un pancarrè”), l’oltre e l’aldilà (“Non esiste aldilà, esiste tutto ora. La vita è tutto un sorpasso, ci dicono sempre di andare oltre. Ma non tutto va lasciato scorrere. Alcune cose vanno lasciate ferme.”), le difficoltà della vita quando trascuri te stesso, ma ti occupi tanto degli altri (“La vita non è difficile, è stancante) e poi ancora l’accanto (Non si vive mai senza accanto).
Gio Evan ha intervallato i quattro atti cimentandosi nei suoi brani più conosciuti, partendo dal 2018 con A piedi il mondo e Pignatte, Scudo del 2019, passando al 2021 con Regali fatti a mano, Arnica e Marinconia. Fino ad arrivare ai brani usciti lo scorso anno: Jeeg Robot, Andy Wharol, Hopper, Chantilly.
Ma non sono mancati i brani del nuovo e quinto album “L’eleganza del mango” uscito quest’anno e definito dalla critica come “il più colorato della sua carriera”. Gio Evan si è cimentato con Mi illumina, Ananda e Salvare intorno con cui ha aperto la prima sequenza di brani. Poi ancora: Raccogliere i fiori, L’universo da fermo, Turno di notte, primo singolo uscito a marzo e dedicato alla madre recentemente scomparsa. Sul finale ha eseguito L’eleganza del mango che dà il nome all’album e Il richiamo.
Nell’ultima parte ha racchiuso tutto il senso dello spettacolo: “In questo atto vivremo l’affine del mondo. Non sappiamo più nulla di noi. Ciò di cui non ti prendi cura se ne va, anche noi stessi. L’amore è il principio base della vita e bisogna avere il coraggio di prendersi cura di sé stessi.”
E, così facendo, ha coniato il nuovo termine “accantare”: “Accanto, tenere unito, perché tutto tenderà a sgretolarsi. E se accantare non esiste, tu inventalo.” E sullo schermo è apparsa l’etimologia di questa nuova “voce evanarla”: “crasi di vicino e cantare, mantenersi vicini, indica il gesto di avvicinare tendendo all’insieme e riconoscendosi nella vibrazione”.
Gio Evan ha concluso la data zero, come è solito fare, con il potente brano Susy del 2024, che ha fatto alzare, ballare e cantare la platea gremita. Ha poi chiamato tutta la sua crew, i musicisti e il suo manager per l’inchino finale, davanti al pubblico in fermento.

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