Politica

Famiglia al centro della società:
Bordignon presenta il suo libro

Famiglia al centro nell’incontro di sabato sera a Monte Cremasco, promosso dall’Associazione Fraternità con altri partner. In presentazione l’agile quanto prezioso libro di Adriano Bordignon, presidente del Forum nazionale delle Associazioni Familiari, che rappresenta 5 milioni di famiglie. Da vent’anni l’autore si occupa anche di Pastorale familiare con la moglie Margherita presso il Centro della Famiglia di Treviso.

Il suo volume Rivoluzione Famiglia-Un ecosistema per il futuro (Edizioni Francescane Italiane), che esplora la famiglia come ecosistema vitale per la società, ha colpito tutti. Al suo fianco, nella sede della Fraternità, don Gabriele Frassi, sacerdote responsabile della Consulta regionale lombarda per la Pastorale della famiglia, e l’onorevole Silvana Comaroli. A moderare gli interventi il giornalista Luca Guerini. Prima delle parole le note con il quartetto sax di Musica per passione. Dopo i saluti di Comaroli e del presidente di casa Giuseppe Cantoni il via alla presentazione.

Il cardinal Matteo Zuppi nell’introduzione definisce il saggio come un “piccolo manifesto della famiglia del XXI secolo”. Così è Bordignon, rispondendo alle domande, ha affermato che la famiglia è il luogo della cura, della generatività, dell’amore: ma qual è l’ecosistema che le permetterebbe di rifiorire e fruttificare? “Ho utilizzato la metafora dell’ecosistema. Il suolo sono le radici: fiducia, reciprocità, dono, protezione.

Senza un terreno fertile, nessuna pianta può crescere; allo stesso modo senza relazioni basate sulla cura, nessuna famiglia può durare nel tempo. L’acqua simboleggia la vita quotidiana delle relazioni familiari, elemento essenziale che rinnova. Il clima indica il contesto più ampio – socioculturale, economico e spirituale – in cui la famiglia è immersa. Se questo clima è ostile le famiglie fanno fatica. I nutrienti sono le politiche pubbliche, i servizi, l’istruzione, la riforma fiscale, gli strumenti per sostenere le famiglie”.

Infine, se l’aria è la speranza, la luce è la dimensione spirituale. L’autore ha spiegato cosa significhi “indossare gli occhiali della famiglia”. “Significa guardare la società, l’economia, l’ambiente, la politica con sguardo generativo e relazionale per superare l’individualismo. La famiglia deve essere il criterio trasversale di lettura e azione. Indossare questi occhiali vuol dire interrogarsi se ogni scelta migliora o danneggia le relazioni. Sostiene chi si prende cura dell’altro?”.

Con don Frassi s’è approfondita la pastorale familiare, sottolineandone la forza e alcuni limiti d’impostazione. È stato anche toccato il concetto di ubuntu, che si ritrova nel libro. Parola africana che significa “io sono perché noi siamo”. Un’antropologia relazionale che va recuperata. “La famiglia è la prima palestra dove si impara a vivere il noi. Dobbiamo estendere questo concetto alla comunità e alla società”, ha detto tra le altre cose don Frassi. La famiglia, disse papa Francesco, è “l’ambito della socializzazione primaria”. Prima dell’aperitivo i grazie ai relatori, al sindaco di Monte Giuseppe Lupo Stanghellini (presente) per il patrocinio, al presidente della Casa di riposo di Pandino, all’associazione Soli mai e al Lions Club Pandino.

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