Politica

Musumary non ci sta: “Solo 9974 euro
per tutelare i minori in comunità”

Anastasie Musumary ai microfoni di CR1

L’assessora al Welfare del Comune di Crema, Anastasie Musumary, ha criticato con convinzione i fondi destinati a Crema per le spese sociali relative alla tutela dei minori in comunità. Il Comune di Crema infatti riceverà poco meno di 10 mila euro, una cifra troppo bassa per l’assessora, che richiede interventi più incisivi a Regione e Governo. Di seguito le sue parole.

“Alla Regione Lombardia sono stati stanziati 36,2 milioni di euro per le spese sociali destinate alla tutela dei minori, di cui 9.974,90 euro spettano al Comune di Crema. Tuttavia, non c’è molto da celebrare: il nostro distretto sostiene già costi ingenti, obbligatori per legge, per il mantenimento e il supporto dei minori allontanati dalle loro famiglie e inseriti in case famiglia o strutture protette in seguito ad un decreto del Tribunale.

Negli ultimi anni, i dati raccolti dai servizi di tutela minori (esclusi i minori stranieri non accompagnati, altro fenomeno che desta preoccupazione) raccontano una realtà crescente e preoccupante: aumenta il numero di bambini e adolescenti allontanati dalle proprie famiglie. Un fenomeno che porta con sé un dolore e riflette ferite profonde all’interno della nostra comunità. Parallelamente, sono in aumento anche le spese sostenute dai Comuni, per gestire in solitudine questi interventi. L’ambito Cremasco gestisce 780 casi di minori in carico alla tutela minori (tra cui collocamenti/allontanamenti), di cui 222 sotto la responsabilità del Comune di Crema.

Per l’intero ambito territoriale, la spesa prevista al 31 dicembre 2025 per i servizi di tutela dei minori ammonta a 1.408.869,68 euro (esclusi i minori stranieri non accompagnati), di cui 818.571,74 euro a carico dei Comuni e 590.297,94 euro coperti dai fondi di solidarietà distrettuali, introdotti nel 2008 dai nostri Comuni, per evitare il rischio di dissesto per i piccoli Comuni. Nel dettaglio, il Comune di Crema prevede una spesa di 503.292,32 euro, coperta per 295.613,91 euro dallo stesso Comune e per 207.678,41 euro dai fondi distrettuali. Nonostante ciò, i fondi ricevuti dalla regione restano insufficienti per garantire una presa in carico adeguata e un supporto efficace ai servizi. È necessario riflettere anche sulle cause di questi allontanamenti: non tutti derivano da maltrattamenti o violenze, molti nascono da situazioni di povertà educativa, stress, isolamento e mancanza di reti di supporto. Ci troviamo forse di fronte a una crisi della genitorialità, uno dei fenomeni socio-culturali più preoccupanti del nostro tempo?

Questi numeri dovrebbero interrogare non solo gli operatori sociali e gli amministratori, ma l’intera comunità. Ogni minore allontanato è un segnale d’allarme: indica che non siamo riusciti a intervenire in tempo, che la prevenzione non è stata sufficiente, che mancano spazi di ascolto, percorsi di sostegno alla genitorialità, punti di riferimento, servizi e luoghi dove chiedere aiuto senza paura di essere giudicati. Ci attendiamo provvedimenti più incisivi e decisivi dal Governo, capaci di affrontare il fenomeno in modo strutturato in tutte le sue sfaccettature”.

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