Cronaca

Auto contro scooter: era ubriaco
Condanna e via patente per un anno

Ancora oggi fa fatica a camminare per i postumi del grave incidente che lo aveva visto coinvolto la sera del 29 dicembre del 2021, quando a bordo del suo scooter era stato travolto da una Mercedes in via Matteotti a Soncino. Oggi il conducente dell’auto, un 30enne del borgo, è stato condannato per lesioni stradali a cinque mesi di reclusione (due mesi in più rispetto a quanto chiesto dal pm onorario), pena sospesa. Il giudice ha poi disposto la sospensione della patente per un anno, e come risarcimento alla parte civile, lo scooterista, all’epoca di 22 anni, una provvisionale di 3.000 euro. Il resto da liquidarsi in un separato giudizio civile.

Il 30enne, che avrebbe dovuto svoltare, non aveva rispettato il segnale della precedenza, andando in collisione con lo scooter del ragazzo, residente a Borgo San Giacomo, che stava andando a prendere le sigarette alla sua fidanzata che risiede a Soncino. L’impatto era stato violento e il giovane aveva riportato ferite serie. Ricoverato all’ospedale di Cremona, era poi stato sottoposto a diversi interventi.

Il conducente della macchina era in stato di ebbrezza. Un reato per il quale ha già risposto in tribunale. Nel processo con il rito abbreviato era caduta l’aggravante che gli era stata contestata, in quanto il fatto di aver bevuto non aveva contribuito a provocare l’incidente. L’auto era ferma, e in più, tra le testimonianze agli atti, c’era quella di una testimone che aveva dichiarato di aver visto lo scooterista impennarsi.

Nel procedimento penale per le lesioni, invece, la donna ha spiegato in aula di aver visto la ruota alzarsi di poco e per un tempo molto breve, con il dubbio che si fosse alzata a causa di un avvallamento dell’asfalto.

L’automobilista aveva dichiarato di non essersi accorto della presenza dello scooter, ma secondo l’ingegner Cinzia Cardigno, il perito che su incarico del pm ha ricostruito la dinamica dell’incidente, la visibilità era di 50/60 metri e il conducente “non poteva non vederlo”, anche per via delle luminarie natalizie che illuminavano la strada.

“Era sera, il mio assistito non ha visto arrivare lo scooter”, ha sostento la difesa, rappresentata dall’avvocato Filippo Rizzi. “Non c’era della volontà da parte dell’automobilista di violare il diritto di dare la precedenza. Il ragazzo a bordo dello scooter era impennato, e ha creato un pericolo per sé e per gli altri“.

Il legale, dopo la sentenza di condanna, ricorrerà in Appello.

Sara Pizzorni

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