Fbc, Beretta: "Maggior liberalità
da sfruttare per i servizi"
Un Simone Beretta più tiepido rispetto al solito, ha deciso di analizzare le parole del presidente della Fondazione Benefattori Cremaschi, Gianni Risari, lasciando però trasparire una sottile soddisfazione, sollevando comunque qualche osservazione in merito alla qualità dei servizi di Fbc che, secondo il consigliere di Noi Moderati, potrebbero essere migliorati.
“Ringrazio i membri del CDA attuale della Fondazione Benefattori Cremaschi – dichiara Beretta – che peraltro lavorano senza emolumenti economici. Non sono d’accordo. Io ero per mantenere gli emolumenti che la legge evidentemente, sbagliando, non consente quando si accede ai fondi del super bonus che il precedente consiglio di amministrazione portò a casa per ben oltre 50 milioni di euro. La responsabilità civile e penale in capo ai membri di un CDA devono sempre essere riconosciute economicamente”.
Il consigliere comunale di opposizione chiede semplicemente maggior liberalità da sfruttare per la Fondazione, che potrebbe essere utile al fine di migliorare i servizi: “Per me la tariffa di 70 euro giornaliere non sono una cifra esorbitante. Non che sia poca roba, ma in una logica di mercato, i 2.000 euro della nostra Fondazione rispetto ai 5.000 euro di tanti enti privati non accreditati mi fanno dire che evidentemente esiste un margine di liberalità che, secondo me, va “sfruttato” al fine ultimo di potenziare e migliorare i servizi stessi. Lo dico con convinzione perché è certo che pur aumentando la retta non significa che chi non fosse nella condizione di farle fronte viene lasciato indietro. Sono altri i parametri di accesso alla Casa di riposo o ad altri servizi e questi parametri consentono parità di condizioni e trattamento per chiunque. Non si lascia indietro nessuno. Cosa che non avviene nel privato. Se uno non può pagare, il comune si sostituisce all’utente in difficoltà per dare e riconoscere alla Fondazione l’entrata determinata dalla retta in essere. Ecco perché questa è una preoccupazione che la Fondazione non deve avere”.
Beretta si è poi dichiarato tranquillo sui bilanci della Fondazione, in quanto esiste la leva tariffaria che permette di mantenere nei momenti di difficoltà in pareggio il bilancio ed il mantenimento della qualità dei servizi erogati.
“La Fondazione va gestita con criteri aziendali. E come un’azienda che è costretta ad incrementare gli investimenti per essere e restare competitiva sul mercato migliorando il suo background e la qualità dei suoi prodotti così la Fondazione, quando serve, per migliorare e potenziare i propri servizi deve avere il coraggio, al fine di finanziarli, di intervenire anche sulla tariffa. Soprattutto quando si sono perse per strada possibili economie di scala per la colpevole insipienza di una sinistra che con la Bonaldi abbandonò la strada strategica della “cittadella dell’anziano” vicino all’ospedale di Crema. Una scelta, quella si, che avrebbe favorito forti e certe economie di scala. È la qualità del servizio la vera priorità verso gli utenti fragili”.
Il politico cremasco, però, pone l’attenzione sugli obiettivi che Fbc deve raggiungere, creando un piano strategico per i propri immobili, attraverso il contributo del comune: “Come si fa a non avere memoria politica di quello che è successo sulla Misericordia. Come dimenticare quando la Bonaldi, insieme ai consiglieri regionali andarono a garantire al precedente CdA che avrebbero sostenuto l’investimento a fondo perduto della Fondazione “Cariplo” per fare della Misericordia un centro avanzato e innovativo per ammalati di Alzheimer. Da allora quell’obiettivo definito straordinariamente strategico è rimasto solo sulla carta. È forse cambiato l’obiettivo considerato anche che nel frattempo si sono andati a realizzare alcuni investimenti poco opportuni che hanno poco a che spartire con l’Alzheimer?”.
“Se è cambiata la strategia andrebbe spiegata e motivata. Sarebbe però necessario comprendere la ragione ultima – continua Beretta – del perché quell’operazione, se così è, non sa’ più da fare. Serve una maggiore trasparenza se si vuole trovare una rinnovata sensibilità della comunità cremasca verso la Fondazione. Credo che la città meriti di conoscere del destino ultimo dell’immobile della ex Misericordia. Io non entro nel merito. Se non si vuole più fare si spieghi il perchè”.
“Al presidente della Fondazione Benefattori cremaschi Risari – consiglia Beretta – continuo a consigliare di interessarsi del “suo” notevole patrimonio immobiliare lasciando al Consiglio Comunale di Crema di interessarsi del proprio, tanto per capirci, ad esempio, degli ex stalloni. Aggiungo che a volte ho l’impressione che da scelte che andrebbero condivise il centrodestra venga invece lasciato scientemente ai margini. Questo non va bene, non è una buona cosa e non è difficile comprenderne le ragioni. Chi governa non lo fa in eterno. Chi ha orecchie per intendere intenda”.
Infine, una stoccata al consigliere di maggioranza del Pd Eugenio Vailati: “ Non ho capito dove volesse andare – sottolinea il politico di “Noi Moderati” – con un decalogo che ho trovato politicamente fuori luogo. Non ho proprio capito il senso di un indirizzo così particolareggiato verso gli amministratori della Fondazione Benefattori Cremaschi Onlus. Ho avuto l’impressione che volesse riorientare il lavoro del CDA non condividendo evidentemente la relazione e la strategia del presidente Risari. Una controrelazione inaspettata da interpretare. Questo centrosinistra è davvero sempre più irriproducibile”.