Il mondo che cambia
nel libro del senatore Borghi
Davanti ad una platea ricca di personalità politiche e rappresentanti istituzionali ai vari livelli ed in maniera trasversale, presentato nel tardo pomeriggio di domenica “Sotto Attacco – Cosa sta accadendo, cosa potrebbe accadere, come ne usciremo”, il libro del senatore Enrico Borghi pubblicato per i tipi della casa editrice calabrese Rubbettino. In un mondo segnato da conflitti geopolitici, rivoluzioni tecnologiche e minacce emergenti Sotto attacco, si legge nella stessa presentazione ufficiale, svela le dinamiche nascoste di un’epoca turbolenta.
Ed in effetti libri come quello del senatore Borghi, membro della Commissione Esteri e Difesa del Senato e del CO.PA.SI.R (Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica), dice il sindaco Fabio Bergamaschi nel suo saluto, rappresentano i mezzi con cui la politica cerca profondità alla sua azione, ed il ruolo della politica è proprio quello di dare un orizzonte.
“Libri come questo offrono una cornice anche di valori, in un momento contingente per l’Europa e l’Italia, con uno scenario globale che vive una ridefinizione degli assetti tradizionali”, commenta il sindaco. Poi tocca al presidente provinciale di Italia Viva Giovanni Biondi ricordare il percorso politico del senatore Borghi: dagli inizi tra i giovani democristiani, alle esperienze tra le fila di Ppi, Margherita, PD, ma anche la presidenza nazionale di Uncem, e da poche settimane, quella del prestigioso Ied (Institute of European Democrats), centro europeo di ricerca e di studi dei partiti e dei movimenti che fanno riferimento al Partito Democratico Europeo.
In apertura, il moderatore Dario Dolci partendo dal titolo del libro, chiede all’autore come questo debba essere inteso, una provocazione o un grido d’allarme: per il senatore, vice presidente nazionale di Italia Viva, bisogna “riappropriarsi di quello che la politica dovrebbe essere e cioè la comprensione del fenomeno storico e la capacità di affrontare i problemi per individuare le risposte”.
E su questo, il senatore parte dall’esperienza personale al CO.PA.SI.R. L’autore parla anche di funzione pollicino e metodo settimana enigmistica per entrare dentro a quello che è il messaggio del libro: “Camminando sulla strada del lavoro, seguendo le briciole ho intravisto un sentiero, che è quello di un mondo complesso, che cambia”, dai pericoli legati a big data e intelligenza artificiale, alla competizione nello spazio, dice Borghi. E richiamando poi il metodo settimana enigmistica, sottolinea come unendo i punti si giunge ad un disegno d’insieme: analogamente, solo procedendo con una visione globale, si può spiegare cosa sta accadendo nel mondo di oggi.
“Quando hanno inventato la stampa, dopo qualche anno, quali conseguenze ci sono state la riforma protestante, la guerra dei 30 anni, la scoperta dell’America, tre conseguenze da una rivoluzione – osserva Borghi per spiegare la complessità del presente – ora noi stiamo vivendo tre rivoluzioni. La rivoluzione tecnologica e digitale che ha cambiato il nostro modo di vivere, produrre, lavorare, amare, con tutto quello che comporta il governo della transizione, la rivoluzione energetica ed ecologica, e infine la rivoluzione geopolitica, che si intreccia con le altre due”.
Ma democrazia e libertà ci si interroga, rappresentano ancora valori universalmente riconosciuti? Qual è il senso delle organizzazioni internazionali, dell’Europa, dell’Occidente. E qui entra in scena l’attualità internazionale, da Trump a Putin, passando per la guerra in Ucraina, la Cina, il Medio Oriente: “Prendo per buone le cose che Putin ha detto in un’intervista al Financial Times nel 2019” osserva Borghi, ricordando il ritiro occidentale da Kabul, quale fallimento della presenza in Medio Oriente, perché “la democrazia non la esporti a colpi di missili”.
Quanto all’Europa, “è come l’Italia pre-unitaria, senza soggettività. In materia di sicurezza noi europei ci siamo sdraiati allo zio Sam, ma la difesa comune europea è tema scabroso, che va affrontato” dice Borghi, prospettando un approccio che deve emanciparsi dalla logica, “armi sì, armi no”. Ed allora come ne usciamo?
“Non da soli, perché si tratta di questioni affrontabili almeno su scala europea”, chiarisce il senatore: dall’energia, all’intelligenza artificiale, dalle criptovalute, alla difesa, tanto per citare qualche macro tema che coinvolge le dinamiche planetarie del presente e del futuro. Su tutto, il problema centrale, la governance europea: “Attorno a temi quali ad esempio la difesa comune ci proiettiamo verso un’Europa a due velocità, e qui spero ci sia Italia – conclude il senatore Borghi – modernizzarsi per non fare la fine dei farisei”.
Ilario Grazioso