Gestione mercatini a Crema, Chiodo:
"Vogliamo solo capire l'iter"
Si scalda il clima politico cremasco in vista del consiglio comunale che andrà in scena nel pomeriggio. In questi giorni, il tema che ha fatto parecchio discutere è stato sicuramente quello legato alla gestione dei mercatini e delle iniziative organizzate in città, sollevato attraverso un’interrogazione della minoranza.
Dopo le considerazioni di Andrea Bergamaschini, rimasto colpito dalla forte agitazione della maggioranza in merito a questa tematica, anche la consigliera Ilaria Chiodo ha voluto esprimere la sua opinione sulla questione.
“Considerate le numerose accuse fuorvianti che, come consiglieri di minoranza, abbiamo ricevuto da parte di esponenti del centrosinistra – esordisce Chiodo – credo che sia necessario chiarire diversi punti fondamentali legati alla nostra ultima interrogazione. Il nostro obiettivo non è quello di insinuare dubbi sulla professionalità di un’agenzia che organizza manifestazioni e mercatini, come purtroppo vuole far credere chi teme un confronto chiaro e trasparente, ma piuttosto è quello di garantire, ai tanti cittadini e commercianti di cui abbiamo raccolto istanze e perplessità, che le procedure di affidamento siano effettivamente chiare e trasparenti per tutti gli operatori economici”.
“É un dato di fatto – prosegue la consigliera – che da parte di questa amministrazione esistono due affidamenti diretti all’agenzia di Cinzia Miraglio relativi all’organizzazione delle iniziative di carattere ricreativo per l’estate 2024 e per l’estate 2025. Non è forse lecito che ciò possa sollevare interrogativi sulla scelta di un unico soggetto per eventi di tale rilevanza? É fondamentale che in consiglio comunale avvenga un confronto aperto sulle modalità di selezione dei progetti e sulle entrate generate per il Comune e sarebbe utile chiarire se l’amministrazione ritiene di aver già creato condizioni di piena equità o se, invece, intende adottare procedure più aperte in futuro, affinché tutti gli operatori economici e culturali del territorio possano avere pari opportunità di contribuire alla valorizzazione della nostra città”.
Per Chiodo la trasparenza e la tracciabilità delle procedure sono valori essenziali in una democrazia e devono essere garantiti per il bene di tutti, in particolar modo quando si lavora con il pubblico, e dal pubblico si ricevono affidamenti diretti: “Se, invece, qualcuno sceglie di interpretare le nostre parole come un attacco personale, o peggio, sceglie di cercare di eludere le nostre domande, deviando il discorso su risultati professionali ed esperienze lavorative pregresse raccolte dai soggetti coinvolti, probabilmente, o non ha colto l’opportunità di mostrare pubblicamente, fin da subito, la trasparenza delle procedure attuate, o tenta di far sì che l’iter di risposta ad un’interrogazione comunale non debba più passare attraverso la sede ufficiale del consiglio comunale, ma possa essere sostituito da un botta e risposta sui Social, in cui il testo reale di un’interrogazione viene perso a favore di lacunose interpretazioni. D’altronde, excusatio non petita, accusatio manifesta”.
“Ricordo, infine – conclude Ilaria Chiodo – che ai Consiglieri comunali deve essere riconosciuto il diritto di presentare interrogazioni, interpellanze o mozioni, anche quando trattano temi scomodi per l’amministrazione in carica, poiché sono questi gli strumenti che abbiamo a disposizione e attraverso i quali, noi consiglieri di minoranza, possiamo seguire e controllare l’attività comunale e esercitare i nostri poteri ispettivi sui temi che interessano la vita politica, sociale, economica e culturale della comunità”.