Ambiente

Alla riscoperta della roggia Rino:
venerdì la seconda fase di lavori

La Roggia Rino durante la prima esplorazione di luglio

Un percorso storico di circa 150 metri, risalente all’epoca del Medioevo, da provare a riportare alla luce dell’intera comunità cremasca, insieme a tanti altri siti speleologici riposti a Crema, un borgo ricco di sorprese e tesori di questa tipologia e varietà.

Brescia Underground Aps, l’ente che si occupa del reticolo idrico sotterraneo delle città, tornerà nuovamente ai Chiostri di Sant’Agostino per la seconda fase, probabilmente decisiva, di esplorazione e analisi dell’ex roggia Rino, un canale ad anello che scorreva sotto le mura del Barbarossa, scoperta lo scorso luglio, che porta fino alla Via Pesadori.

La tratta, completamente asciugata dal Dopoguerra, verrà sottoposta ad una fase di documentazione fotografica, in cui si cercheranno anche eventuali zone di areazione per la messa in sicurezza del luogo. La buona riuscita dell’attività dipenderà molto anche da quanto materiale di deposito dovrà essere tolto.

L’operazione è stata permessa dal comune di Crema, e ha come obiettivo quello di poter sviluppare un progetto a banda larga, in modo da poter visitare una tratta storica al pubblico, in uno dei punti più nevralgici della città come il Centro Sant’Agostino.

Questo però non è il primo intervento di Brescia Underground nella città cremasca: la prima operazione, effettuata a febbraio 2025, ha riguardato la mappatura completa della roggia Fontana, situata nei giardini di Porta Serio, nei pressi di Piazzale Rimembranze, monitorata anche grazie al contributo di Dunas, il consorzio di bonifica a difesa del suolo Dugali – Naviglio – Adda Serio.

Riccardo Lionetto

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