Politica

Tema delle politiche sociali:
botta e risposta Bergamaschini-Caso

Torna a riaccendersi la politica cremasca dopo la pausa agostana dalle attività e dalle polemiche. In queste ore, infatti, è andato in scena un botta e risposta tra il consigliere della Lega Andrea Bergamaschini e la consigliera di maggioranza Teresa Caso.

La tematica riguarda la presunta mancanza di garanzie alle minoranze di un’informazione preventiva in merito agli avvisi di coprogettazione rivolti al terzo settore da parte della Presidente della Commissione Politiche Sociali Caso.

“Già dal mese di luglio la Lega – spiega Bergamaschini – insieme alle altre forze di minoranza, aveva comunicato l’impossibilità a partecipare alla data del 9 settembre, chiedendo con largo anticipo di valutare soluzioni alternative. Dopo la richiesta di disponibilità avanzata dalla Presidente della Commissione, le minoranze avevano proposto la data dell’8 settembre, trovando una larga condivisione da parte di tutti i commissari e persino il sostegno iniziale dell’assessore Musumary. Nonostante questo, la Presidente ha comunque deciso di non convocare la Commissione in quella data, generando una situazione che appare frutto di una mancata comunicazione tra l’assessore Musumary e la Presidente Teresa Caso”.

“Un atteggiamento che riteniamo incomprensibile e grave – ha aggiunto il consigliere del Carroccio – le opposizioni non sono state poste nelle condizioni di esercitare appieno il proprio ruolo istituzionale di controllo e di proposta. È preciso dovere di chi presiede una Commissione garantire pari dignità e partecipazione a tutte le componenti, senza rigidità di principio che non fanno altro che ostacolare il confronto democratico”.

Il leader della Lega cremasca ha chiesto dunque le dimissioni: “Per questi motivi chiediamo che la consigliera Caso prenda atto del fallimento del suo ruolo di garanzia e faccia un passo indietro rassegnando le dimissioni da Presidente della Commissione”.

Richieste e critiche rimandate al mittente proprio dalla stessa Caso, che ha risposto secca con “Un bel tacer non fu mai scritto”. La consigliera comunale ha accusato Bergamaschini di mancanza di argomenti, solamente tanta caciara: “I suoi comportamenti inducono a chiedersi quanto, al di là dei proclami, gli stia a cuore Crema e quanto invece farsi largo all’interno del suo partito perché non è certamente con la caciara che si aiuta la città”.

“Nel merito della commissione – risponde Caso – che avrebbe dovuto tenersi il 9 settembre, premetto che avevo deciso di convocarla per cortesia istituzionale. La coprogettazione è un tema complesso, che si muove su linee diverse dai normali affidamenti di servizi e di cui è difficile recepire l’essenza e la portata sociale. Ho pensato perciò che fosse utile offrire ai consiglieri un quadro d’insieme su tutti gli aspetti che in momenti diversi erano comunque già stati affrontati singolarmente. Quello che il consigliere della Lega omette consapevolmente, infatti, è che sono state fatte ben due commissioni nel 2024 per presentare le linee guida dei nuovi bandi e che in due consigli comunali erano state approvate le variazioni di bilancio a garanzia delle risorse economiche necessarie. L’ultimo consiglio è quello del 28 luglio scorso a cui le minoranze hanno deciso di non partecipare uscendo dall’aula, rifiutandosi di entrare nel merito degli importanti argomenti e delle relative decisioni di spesa e rinunciando così a rendere il proprio servizio alla città e ai cittadini”.

La presidente della Commissione Politiche Sociali, ha poi voluto smentire Bergamaschini sulla riunione della stessa: “Ancora una volta non racconta la verità. Le numerose mail scambiate nei giorni scorsi sono lì a dimostrarlo. Così come le risposte del consigliere Bergamaschini, alcune delle quali anche “private”, dimostrano quanto poco sia interessato al merito delle questioni e quanto invece porti avanti una polemica vuota, priva di argomenti, troppo spesso personale e soprattutto sterile che non porta alcun risultato. Ma torniamo sul pezzo. Alla convocazione per il 9 settembre, i consiglieri di minoranza rispondono con tono ricattatorio che non si sarebbero presentati in commissione perché una consigliera sarebbe stata assente. Premetto che alle commissioni manca sempre qualcuno e mai avevano mosso tali obiezioni”.

“Comunque pur considerando inaccettabile questa presa di posizione – conclude Caso – dato che ritengo per il bene dei nostri cittadini che le scelte di welfare non dovrebbero essere ostaggio di strategie politiche di parte, ho deciso di verificare la fattibilità di anticipare la commissione a lunedì 8, come richiesto. Ovviamente il presupposto per lo spostamento non poteva prescindere dalla disponibilità da parte di tutti gli altri commissari, proprio nel rispetto della pari dignità di ognuno, e dato che in quella data un’altra commissaria non avrebbe potuto partecipare per impegni di lavoro, mio malgrado ho deciso di rinviare la commissione che si sarebbe potuta invece tenere il 9 così come convocata, se non ci fosse stata la presa di posizione dei consiglieri di minoranza. La commissione dovrebbe essere un luogo di confronto trasparente e leale, in cui c’è tempo per esprimersi al meglio dato che i tempi non sono contingentati come in consiglio comunale. Mi auguro che queste polemiche fuori luogo non ne compromettano il clima che fino ad ora è sempre stato sereno”.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...