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Elia Ruggeri: artista pedagogista
Le sue opere in mostra a Crema

Recuperata alla fruizione pubblica dal vulcanico Luigi Dossena, sabato la Chiesa sconsacrata di Santo Spirito e Santa Maria Maddalena di piazza Trento e Trieste, angolo di via Buso a Crema, ha accolto tantissimi partecipanti all’inaugurazione della mostra dei quadri del poliedrico prof. Elia Ruggeri scomparso 5 anni fa.

Numerosi i sindaci del territorio, da Crema a Castelleone sua città natale, da Agnadello a Sergnano solo per citarne qualcuno, che hanno risposto all’invito della famiglia: per loro, due opere in omaggio da collocare presso i comuni e le scuole.

Perché Elia Ruggeri è stato tante cose, come ha ricordato commosso il figlio Pier Giorgio, decano dei giornalisti cremaschi. Prima di tutto maestro, poi ispettore didattico in giro per la Lombardia, partigiano, politico democristiano, animatore della cultura cremasca, presidente della biblioteca cittadina, all’epoca, nei primi anni settanta del secolo scorso, allocata nell’attuale complesso del Sant’Agostino.

Diversi gli interventi scanditi dalle note del maestro Claudio Demicheli e dalla voce del tenore Fabio Franzese, a partire da quello dello stesso Dossena, cui è seguito quello di Gianni Risari, presidente della Fondazione Benefattori Cremaschi, che ha tratteggiato l’aspetto di Elia Ruggeri quale pedagogista innovatore.

Il prof. Cesare Arpini invece ha parlato del Ruggeri artista, allievo di Enrico Felisari da Castelleone, evidenziandone il tratto distintivo di una pittura “serena e chiara, pastellosa, quiete e borghese”.
La mostra resterà aperta fino al prossimo 20 settembre.

Ilario Grazioso

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