Carceri, sicurezza e giustizia
Se ne è parlato alla festa del PD
“Un sistema fallimentare che mina la sicurezza di tutti perché le persone che escono dal carcere sono peggio di quando entrano e non possiamo considerarle un corpo estraneo”.
Le carceri italiane con il sovraffollamento dei detenuti, l’introduzione nel decreto sicurezza di 62 nuovi reati che non fanno che peggiorare la situazione, l’aumento del numero dei suicidi, 57 solo quest’anno, l’ultimo qualche giorno fa nel carcere di Cremona, è stato oggetto del dibattito che si è tenuto alla festa dell’Unità ad Ombrianello.
Ad intervenire sul tema, allargato anche ai diritti e immigrazione, Valeria Verdolini, Presidente Associazione Antigone Lombardia, la deputata e Responsabile Giustizia del PD, Debora Serracchiani e l’ex sindaca di Crema, ora membro della segreteria nazionale, Stefania Bonaldi
“Il carcere di Cremona è un carcere di grande sofferenza – ha detto Valeria Verdolini, Presidente Associazione Antigone Lombardia – perché è un carcere, è una casa circondariale con dei numeri molto alti in un territorio che fatica ad occuparsi del suo carcere; in parte perché non la sente come una popolazione propria, perché molti arrivano dagli sfollamenti di Milano. E’ un carcere complicato perché ha molti detenuti comuni, ha molti detenuti stranieri e molti detenuti protetti e quindi è necessario immaginare anche dei percorsi differenziati e questo richiede risorse, operatori e pensare il carcere come un pezzo della città”.
“Il rischio vero – ha continuato la deputata e Responsabile Giustizia del PD, Debora Serracchiani – è che oggi la vera e propria emergenza nazionale delle carceri italiane è che chi entra in carcere esce peggio di come vi è entrato; ora vi sembra una sintesi un po’ forte ma è esattamente così. Sono carceri sovraffollate, sono carceri fatiscenti, spesso non ci sono spazi trattamentali, non c’è personale, finiscono in carcere persone che in carcere non dovrebbero finire perché hanno altri problemi di dipendenza, piuttosto che di disagio psichiatrico. Devono scontare la loro pena ma deve essere “utile”.
“Occorre rifuggire dalla sicurezza utilizzata come propaganda, come bandiera – ha concluso l’ex sindaca di Crema ed ora membro della Segreteria Nazionale PD, Stefania Bonaldi – con provvedimenti, come l’ultimo decreto sicurezza, che è estremamente coerente con la visione di questo governo; il risultato è che le carceri sono piene di poveri diavoli perché chi ha i soldi si difende e sta fuori dal carcere, sono sovraffollate, ci sono i suicidi, non c’è un approccio rieducativo e la situazione è drammatica, il Paese non è certamente un Paese più sicuro”.
Servizio di Sabrina Grilli