Heart Of Gaza: la mostra itinerante
arriva a Podere Ombrianello
Ci sarà anche una mostra benefica e toccante in vista della Festa dell’Unità a Podere Ombrianello. Si tratta di “Heart of Gaza”, che sarà disponibile dal 22 agosto fino al 29, aperta dalle 19 alle 24.
Fondata da Mohammed Timraz (Gaza) e Féile Butler (Irlanda), è iniziata come uno scambio di disegni dei bambini su WhatsApp. Mohammed e Féile hanno rapidamente compreso che questa intima testimonianza dell’esperienza infantile del genocidio doveva essere condivisa con il mondo.
La prima esposizione ha avuto luogo in Irlanda nel luglio 2024, presentando 55 opere d’arte di 12 artisti viventi (dai 3 ai 17 anni) e di 2 bambini uccisi (di 9 e 13 anni). Da allora, il progetto si è ampliato su più fronti. È stato esposto da Chicago a Roma, da Londra a Berlino, con nuovi paesi e città che si aggiungono continuamente.
Nel giugno 2024, il team ha costruito “The Artists ’Tent” a Deir al Balah, uno spazio dedicato all’organizzazione di laboratori artistici per bambini, che si sono svolti regolarmente fino a quando la “tregua” di 60 giorni è stata interrotta il 18 marzo 2025. Nel primo anniversario, il 5 luglio 2025, i laboratori sono ripresi – questa volta in nove sedi della Striscia: a Gaza City (3), Nuseirat, Deir al Balah (3), Khan Younis e Al Mawasi.
I laboratori offrono ai bambini un luogo per reclamare un frammento della loro infanzia, ritrovarsi in amicizia e creare arte per elaborare il loro mondo, condividere ricordi ed esprimere emozioni.
Dietro l’Esposizione Il genocidio è il risultato di una disumanizzazione assoluta. Un gruppo riduce l’altro a uno status subumano, ma perde anche ogni connessione con la propria umanità per poter compiere tali atti di barbarie depravata. Invertire la disumanizzazione è un principio fondamentale del progetto. L’esposizione è una piattaforma per i più vulnerabili, i più privi di voce e i più colpiti da questa violenza, per condividere con il mondo la realtà di vivere un genocidio.
Questi sono bambini singoli che presentano le proprie esperienze individuali. Ciò è fondamentale per il progetto. Ogni opera d’arte è accompagnata da una “dichiarazione”, che include il nome, l’età e la foto dell’artista, oltre alla sua descrizione dell’opera.
Il progetto è più di una semplice esposizione di arte infantile dal genocidio. È fondamentale che i giovani artisti palestinesi sappiano che la loro comunicazione con il mondo è stata ricevuta. Si tratta di un dialogo a due vie tra gli artisti a Gaza e coloro che sono “all’esterno”.