Cultura

Il racconto del giorno
“Quelle parole non dette”

di Clotilde Somenzi

Un racconto al giorno per tutta l’estate. È la proposta di CremonaOggi, CremaOggi e OglioPoNews al proprio pubblico. Sono gli elaborati del Corso di scrittura “Raccontare una storia” realizzato in collaborazione con la Scuola Belleville e che ha visto la partecipazione di una cinquantina di allievi. Il racconto doveva contenere due elementi. Il primo: un telefono che squilla che determina conseguenze da un punto di vista narrativo. Il secondo: qualcosa di non detto. Oggi vi proponiamo il racconto di Clotilde Somenzi. Qui trovate tutti i racconti.

 

 

Avevano litigato anche la sera prima. Stavano ancora insieme, dicevano, per il figlio. In realtà non c’erano motivi sufficienti, ma il bicchiere era quasi colmo, entrambi ne sentivano il peso.
Lei faceva l’insegnante di tedesco alla scuola per Ragionieri. Il tempo di andata e ritorno le portava via una mezz’ora al giorno. Dopo il cancro allo stomaco aveva perso venticinque chili e si sentiva bellissima. Il suo caschetto castano asimmetrico donava un’aria leggera al suo mento storto. Usciva regolarmente tutti martedì per andare al corso di tango e quasi tutti i venerdì per trovarsi con gli amici tangheri al Bocciolo Rosa. Gli studenti e il ballo le davano energie per sostenere la gestione di Filippo.
Con il padre, Filippo condivideva la passione della batteria. Si assomigliavano tanto. Filippo non parlava. Un orecchio attento capiva i suoi stati d’animo da come suonava la batteria. Per questo motivo si erano trasferiti in cascina. Filippo era un ragazzo speciale cui avevano diagnosticato una sindrome dello spettro autistico.

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