Cronaca

Propaganda razziale, maxi operazione
del Ros: nei guai un cremonese

I Carabinieri del Ros hanno effettuato perquisizioni in tutta Italia

C’è anche un cremonese tra i 30 indagati nell’ambito di una maxi operazione del Ros di Brescia (Raggruppamento Operativo Speciale) – con il supporto dei Comandi Provinciali territorialmente competenti, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia e in stretto coordinamento con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo – eseguita nella mattina di giovedì.

Si tratta di un 33enne di Pieranica, sospettato di appartenere, come gli altri, a gruppi estremisti di estrema destra – per lo più virtuali –  che promuovono posizioni radicali neonaziste, accelerazioniste, suprematiste, xenofobe e antisemite.

L’indagine è stata avviata nel dicembre del 2023 e si è sviluppata inizialmente attraverso il costante monitoraggio tecnico dei profili social Telegram e Tik Tok di un 21enne bresciano, che è stato poi sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Gli investigatori sono riusciti a ricostruire così i movimenti del giovane sul web, che andavano dalla propaganda di idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale ed etnico, alla partecipazione a diversi gruppi su Telegram nati allo scopo di incitare alla discriminazione o alla violenza per motivi
razziali, nazionali o religiosi, nonché l’“apologia del fascismo”.

Gli approfondimenti investigativi hanno quindi consentito di identificare altri 29 frequentatori di tali canali, tra cui il cremonese, residenti su tutto il territorio nazionale, e che sono quindi stati sottoposti a indagine. La maggior parte risultano essere di età compresa tra 18 e 25 anni (cinque dei quali minorenni all’epoca dei fatti).

Una delle immagine rinvenute nel computer degli indagati

Le perquisizioni effettuate dai Carabinieri hanno consentito di confermare l’appartenenza ideologica attraverso rinvenimento di volantini, bandiere, vessilli e altro materiale che denota l’apologia di idee estremiste.

I GRUPPI ONLINE INCRIMINATI

Numerosi sono i gruppi online in cui militano gli indagati.

WHITE LIVES MATTER ITALIA, intriso di contenuti espressivi di idee inneggianti alla classificazione della popolazione umana in razze e alla superiorità della razza bianca in termini discriminatori delle altre etnie/razze;

VANNAWAFFEN TM, con contenuti di propaganda di idee inneggianti al nazismo, all’accelerazionismo, alla classificazione della popolazione umana in razze, alla superiorità della razza bianca in termini denigratori e discriminatori delle altre etnie/razze/religioni e apologetici di azioni violente in danno di persone di colore, immigrati, persone di religione islamica e afferenti alla galassia LGBTQ+;

Alcuni dei volantini rinvenuti durante le perquisizioni

SANGUE E SUOLO, al cui interno sono pubblicati contenuti consistenti in chiare espressioni di idee di natura suprematista, neo-nazista, negazionista della Shoah, anti-semita e di apologia del fascismo;

SPIRITO FASCISTA, inneggiante al fascismo, al nazismo, alla superiorità di razza, all’anti-semitismo e a teorie negazioniste della Shoah, oltre a divulgazione di post di derisione politica, etnica e sociale;

HOOLIGANS/NS/WP/WLM che presenta espliciti richiami al nazionalsocialismo e alla supremazia bianca (“WP” indica “White Power”), in cui vi sono pubblicazioni con contenuti nazisti, suprematisti, d’odio razziale, di omofobia, ed esplicite istigazioni a delinquere con inviti a compiere azioni incendiarie, in cambio di premi in denaro, in danno di esercizi commerciali e luoghi di ritrovo di immigrati (in territorio estero), nonché a partecipare a scontri fisici contro persone di colore;

RIVELAZIONI NON AUTORIZZATE, in cui vi sono pubblicati filmati e immagini inneggianti al fascismo, al nazismo, all’antisemitismo e negazionisti dell’Olocausto;

IDENTITA’ EUROPEA, al cui interno sono divulgati post di stampo antisemita, omofobo e razzista;

CASA DEL FASCIO al cui interno erano divulgati post apologetici del fascismo, del nazismo e contenuti antisemiti negazionisti della Shoah.

Laura Bosio

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