Spettacolo

Romanengo, stasera al Galilei
le ‘prove’ del Cuore di Crema

Oggi alle 21 al Teatro “Galileo Galilei” di Romanengo con ingresso libero, protagonisti alcuni ospiti della Comunità di recupero “Il Cuore di Crema” che saranno impegnati nel presentare “Gli attimi incancellabili del tempo”. Si tratta delle prove aperte dell’articolato percorso di teatroterapia, che anche quest’anno ha visto la regia di Rossella Fasano, teatroterapeuta da oltre 15 anni impegnata in progetti di questo tipo all’interno delle azioni inserite nei percorsi di recupero programmate per gli utenti del “Cuore di Crema”.

Già dalla locandina, raffigurante un albero che tra i rami e nelle radici mostra un cuore, si intuisce qual è il significato dell’iniziativa che è legato all’albero della vita, perché lo spettacolo spiega la regista, mira a far fare ai protagonisti un percorso sulle diverse fasi della loro vita: l’infanzia, l’adolescenza, l’età adulta, il periodo buio, dove si sono manifestate le dipendenze.

Come ormai consuetudine, non è casuale la scelta del “Galilei” di Romanengo, per la sua struttura che non prevede un palcoscenico: un’arena dove c’è un contatto diretto con il pubblico, non distanza tra pubblico e attore. “Utilizzo molto le luci, non c’è scenografia e con i 5 utenti del Cuore ci saranno 4 attrici, che li supporteranno quando nel corso della performance saranno evocati dei ricordi, per rendere più teatrale il racconto. Per i 5 utenti del Cuore – aggiunge Rossella Fasano che nelle prossime settimane sarà impegnata in Calabria in una serie di iniziative culturali – si tratta della prima esperienza, con tutto quello che ciò comporta, tra ansie e paure, ed anche per questo l’energia delle 4 attrici potrà essere di aiuto”.

Presentando la performance, Rossella Fasano chiarisce come i protagonisti al termine dell’esibizione formeranno con i loro corpi, intrecciandosi come dei rami, un albero, proprio perché la simbologia dell’albero si presta a tanti significati. Il tutto, con in sottofondo il brano “Il peso del coraggio” di Fiorella Mannoia, per un messaggio finale che vuol essere condiviso con il pubblico: una condivisione di vissuti ed esperienze personali, che porta con sé la consapevolezza del nuovo inizio, ma anche fiducia e rinascita, per chi è stato messo a dura prova dalla vita, ma ha avuto la forza di non piegarsi.

“Come ogni anno, il percorso di teatroterapia al Cuore di Crema, inizia ad ottobre e si conclude a luglio, dopo 9 mesi. È come una vera gestazione – dice sorridendo Rossella Fasano –che arriva dopo un lungo e delicato percorso di conoscenza di sé, perché per chi vive esperienze come quelle che hanno vissuto gli utenti del Cuore di Crema, c’è bisogno di tanto tempo per riconnettersi con le emozioni”.

Da una parte la paura nel rievocare ciò che si è vissuto, dall’altra la difficoltà di manifestare emozioni, sensazioni, aspettative: “Questi ragazzi hanno talmente nascosto e rinchiuso le loro emozioni, che è difficile farle venir fuori, stasera potrebbe accadere il miracolo, grazie alla potenza del teatro, perché la teatroterapia lavora sull’autenticità – aggiunge la regista e loro devono essere autentici, varcando quella soglia che permette a loro di entrare in contatto con se stessi”.

L’obiettivo, confermano dal Cuore di Crema, realtà legata alla diocesi che da più di quarant’anni è impegnata nel sostenere percorsi di recupero e reinserimento per persone con alle spalle storie di dipendenze, grazie al “contenitore teatrale” è quello di essere veramente liberi, lasciarsi andare e rompere gli argini, perché se è vero che il teatro ha regole precise, è anche vero che ciascuno è libero di esprimere se stesso: “Chi verrà stasera, non viene per giudicare, ma per sostenere, come una spugna che prende dall’attore quello che l’attore da”, conclude la regista, che da appuntamento a tutti per questa sera, rinnovando i ringraziamenti al comune di Romanengo, da sempre disponibile nel supportare quest’iniziativa promossa dal “Cuore di Crema”.

Ilario Grazioso

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