Cronaca

I Pantelù tornano nella loro casa:
dedicata la sala a Gilda Zanotti

Il servizio di Riccardo Lionetto

Come una splendida Fenice Araba, cremasca in questo caso, l’associazione Pantelù è risorta dalle proprie ceneri e, a distanza di undici mesi dall’incendio dello scorso 26 luglio, è tornata nuovamente nella sua casa la sede Arci di San Bernardino.

Grande soddisfazione per il Presidente Francesco Bianchessi, il presidente Arci San Bernardino Davide Villani e il presidente onorario dei Pantelù Renato Stanghellini che ha voluto ringraziare la comunità di Crema per l’enorme contributo nel corso di questi mesi, in cui comunque l’attività del gruppo non si è mai fermata.

“Crema ci è stata vicina – ha esordito Stanghellini – abbiamo ricevuto molta solidarietà e dalla gente che è venuta alla nostra inaugurazione possiamo dire che si vede che ci vogliono bene”.

“Speriamo che questa nuova inaugurazione possa essere un nuovo inizio – ha aggiunto Villani di Arci -per questa collaborazione con i Pantelù e non solo, ma anche punto di inizio con qualsiasi altra organizzazione o associazione che voglia venire qui a fare del bene ad aiutarci e a contribuire a un posto e ad una comunità migliore”.

Il taglio del nastro e la benedizione di Monsignor Gianotti certificano dunque il ritorno dei Pantelù nella propria dimora segno di stabilità e di casa, come sottolineato dal sindaco Fabio Bergamaschi: “La bellezza dei Pantelù è che davvero hanno sette vite come i gatti. Non si perdono d’animo e rinascono sempre dalle difficoltà. Quell’incendio poteva davvero rappresentare una minaccia esistenziale per tante realtà, ma è come se non se ne fossero accorti e hanno continuato a lavorare allo stesso modo al servizio del della città e anzi la comunità poi li ha riaccompagnati con una grande spinta di solidarietà. Oggi abbiamo ridato loro una casa”.

Ma la vera sorpresa della cerimonia è stata la dedica della sala a Gilda Zanotti, la moglie di Renato scomparsa poco tempo fa, ma che grazie al gruppo Cremasco resterà insieme a loro per sempre.

Riccardo Lionetto

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