Panathlon Crema:
sport e valori
Si è parlato della forza dello sport nell’ultima conviviale Panathlon Club Crema presieduta da Massimiliano Aschedamini, che ha colto l’occasione per complimentarsi con Filippo Ruffoni per la sua impresa che ha portato il gagliardetto del club sulle vette himalayane.
Ospiti della serata Giancarlo Galli, ciclista paralimpico, oro nella velocità su pista, bronzo nel chilometro da fermo e argento nella 120 km su strada alle Paralimpiadi di Atlanta ’96 e vincitore di diciannove titoli italiani, Laura Romani, esperta di tutela minorile, assistente sociale e collaboratrice dello staff tecnico del Team Serio di ciclismo e Patrizia Spadaccini punta di diamante del ciclismo femminile cremasco, con un palmares fatto di successi in pista e su strada, impreziositi dall’oro alle Paralimpiadi di Atlanta, quale guida di Claudio Costa nell’inseguimento individuale open e nel chilometro da fermo open.
Una serata quella del Panathlon Crema, per parlare di giovani e adolescenti e delle loro specificità e bisogni, che la pratica sportiva può aiutare a veicolare. Sono sempre meno i ragazzi che fanno sport dice Laura Romani dal suo osservatorio, e possono confermarlo anche coloro che operano nelle scuole da un po’ di tempo, facendo un raffronto tra i giovani impegnati a livello agonistico nelle varie discipline una decina di anni fa, e la situazione attuale.
“Capire qual è l’importanza dello sport è fondamentale, vedo ragazzini con sintomi depressivi e ansiosi sempre crescenti e lo sport è importantissimo per la socializzazione – dice Laura Romani – chi fa sport si vede subito, ha un diverso approccio alla vita”.
Patrizia Spadaccini da una vita è impegnata a vario titolo nella promozione dello sport e nell’introduzione del suo intervento racconta della sua esperienza in tandem e di ciò che è il valore più intimo che lo sport promuove: “Entrare in empatia con le persone. Sport inteso come benessere psicofisico – aggiunge Patrizia Spadaccini – Bisogna avere i tempi giusti come nella musica, nel tandem occorre adattarsi, una sinfonia di movimenti e qualche volta si deve spingere”.
Da ultimo la parola a Giancarlo Galli, che parla della sua vita, devastata a 18 anni dall’incidente stradale che ne ha provocato la perdita della vista: “Mi sento più un pedalatore che un oratore – scherza in avvio del suo intervento – ma amo la vita e sono felice, perché lo sport mi ha aiutato a riprendere la mia vita”. Una vita quella di Giancarlo Galli fatta di successi paralimpici, di sacrificio, passione e tanta convinzione, elemento essenziale per tutti, in primis per chi, giorno per giorno, si impegna per superare i propri limiti.
Ilario Grazioso