Musica e bandiere arcobaleno:
in migliaia al primo CremaPride
Un’atmosfera di festa, musica e colori al primo CremaPride della storia della città.
In tantissimi hanno risposto all’ appello di una manifestazione che vuole rivendicare,con orgoglio, diritti spesso calpestati delle coppie omosessuali o delle famiglie arcobaleno.
Al corteo, che è sfilato partendo da piazza Garibaldi lungo le vie del centro cittadino, hanno voluto esserci in tanti.
5000 persone la cifra stimata dagli organizzatori ma di certo l’adesione di associazioni, gruppi, partiti, semplici cittadini è andata la di là delle aspettative colpendo, in positivo, lo stesso Comitato CremaPride che, da mesi prepara questo evento.
In testa al corteo, in apertura, la banda di Ombriano, poi il comitato con il carro delle Drag Queen dell’Arcigay, a seguire le migliaia di partecipanti che, con le loro bandiere, canti e balli hanno voluto lanciare il loro messaggio d’amore contro ogni discriminazione sessuale.
“La prima edizione del CremaPride – ha affermato il sindaco Fabio Bergamaschi – deve essere una grande festa, seppur molto seria: parla dei diritti delle persone, della loro vita; è importante che questo genere di manifestazioni bussino alla porta non solo dei grandi centri metropolitani ma anche della provincia, con un messaggio universale che deve essere diffuso con la forza della sua bellezza e della sua semplicità.
“Una forza che deve essere sempre più persuasiva – prosegue – perché siamo ancora immersi in un contesto di non accettazione di tante realtà, con al centro nuove famiglie e l’amore in tutte le sue forme. È giusto quindi ribadire questo messaggio e farlo con le modalità che questo comitato locale così vivace ha proposto alla città e all’amministrazione comunale che sosteniamo insieme”.
Diverse le amministrazioni pubbliche cha hanno dato il patrocinio, tra cui anche la Pv di Cremona.
Lo stesso Alessandro Zan, eurodeputato Pd e attivista, prima di andare a Piacenza dove si teneva un altro gay pride ha voluto portare i suoi saluti al primo CremaPride della città.
È importantissimo essere qui oggi a Crema – ha commentato Alessandro Zan – perché è il primo Pride di questa città: ogni volta che questo evento tocca un nuovo luogo lascia più felicità, lascia più diritti. È una manifestazione gioiosa, ma in questo momento è anche una manifestazione di resistenza”.
“Per fortuna – ha proseguito – c’è una Corte costituzionale che ha stabilito con una sentenza storica, epocale, che due mamme devono essere riconosciute subito alla nascita del figlio, proprio nel supremo interesse del minore. Ciò significa che questo Pride sta dalla parte giusta della storia. Farlo qui è ancora più importante: nelle città più piccole c’è più bisogno di Pride perché in molti casi c’è anche più invisibilità, le persone hanno più paura di dichiararsi in famiglia oppure di dichiararsi nel posto del lavoro”.
“Fare il Pride in casa propria – commenta Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay nazionale – dove si è vissuti e cresciuti è sempre un’emozione. Io ho partecipato a decine di Pride nel Paese negli ultimi anni, ma l’emozione che ho da stamattina non l’ho mai avuta: qui sono cresciuto, ho vissuto infanzia e adolescenza, e questa è la dimostrazione di come questo evento attraversi le città dove viene fatto cambia per sempre quei luoghi. Anche qui a Crema io credo che la giornata di oggi segni uno spartiacque: ci sarà un prima e un dopo il primo Crema Pride”.
Sabrina Grilli