Chiesa

Giubileo dei Giornalisti
‘Ascoltare le ragioni dell’altro'

Celebrato ieri a Crema il Giubileo degli operatori della comunicazione sociale, che la Diocesi cittadina ha inteso organizzare con un doppio appuntamento. Oltre alla consueta messa celebrata dal Vescovo Daniele Gianotti, l’incontro in Episcopio introdotto da Don Giorgio Zucchelli con Francesco Ognibene, caporedattore di Avvenire, che ha approfondito il tema “disarmare le parole e dare speranza”, argomenti al centro dello stesso anno giubilare, e fatti propri da Papa Leone XIV in uno dei suoi primi interventi.

Nell’introdurre il Giubileo Diocesano dei giornalisti, il Vescovo Gianotti ha dato notizia della risposta della Segreteria di Stato Vaticana, al messaggio di auguri inviato dalla Diocesi in occasione dell’elezione di Papa Leone, che invia la benedizione apostolica. Mons. Gianotti ha ricordato come con la morte di Papa Francesco, il Conclave e l’elezione del nuovo Papa, è stata proprio la Chiesa ad essere al centro dei media mondiali, elemento da dove è partita la relazione di Ognibene, che ha sostituto il direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana, Vincenzo Corrado, impossibilitato a partecipare per un lutto familiare.

“Abbiamo bisogno di confrontarci, e di chiederci perché noi giornalisti ci sentiamo al servizio di questa missione che è la professione giornalistica. Ed il Giubileo è il tempo giusto per porsi delle domande – dice Ognibene – a cosa serve il nostro servizio?” Il caporedattore di Avvenire evoca l’immagine del passaggio dalla Porta Santa, ed in particolare di Papa Francesco che la attraversa sulla sedia a rotelle, rappresentativa dell’immagine di tutte le fragilità, ma anche della speranza. A 10 anni dalla Laudato si’, l’enciclica sociale di Papa Francesco, il messaggio resta quello di una Chiesa che non guarda indietro, ma avanti, dice ancora Ognibene.

Lo scorso 24 gennaio Papa Francesco già provato dalla malattia ricevendo i giornalisti, in poche battute e parlando a braccio, ci consegnava la sintesi dell’essenza giubilare, ricorda Ognibene: “Il giornalista fa un lavoro che costruisce, costruisce la società e la Chiesa, a patto che sia vero – commenta Ognibene citando le parole stesse del Papa che si chiedeva – ma tu sei vero? Non solo le cose che ti dici. C’è interesse per l’autenticità e la realtà?” Si torna così al tema del Giubileo Diocesano, perché disarmare la comunicazione, significa purificarla, per un’informazione pacificata che sappia ascoltare le ragioni dell’altro. Il giornalista come “esploratore dell’ignoto” conclude Ognibene, non del già noto e conosciuto, in contrapposizione all’intelligenza artificiale, che pure fa capolino da più parti nelle redazioni, e con la quale bisognerà fare i conti.

Ilario Grazioso

 

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