L'estremo saluto a Emiliano
A Sergnano comunità in lutto
Un mazzo di rose bianche, simbolo di purezza, in ricordo di una vita spezzata troppo presto.
Chiesa gremita, nel pomeriggio di mercoledì, a Sergnano per i funerali di Emiliano Margheriti, l’escursionista di 43 anni morto lo scorso sabato cadendo da un dirupo sul monte Resegone.
Emiliano era molto noto nella sua Sergnano, dove svolgeva l’attività di rappresentante di prodotti per l’agricoltura.
Lascia i genitori Lidia e Rino e le sorelle Emanuela ed Elsa, oltre a numerosi amici e familiari ed una comunità ancora attonita, accorsa nella chiesa di San Rocco per l’estremo saluto.
A celebrare le esequie don Francesco Vailati, che durante una toccante omelia ha ricordato Emiliano e il suo sguardo rivolto verso l’alto e verso i monti.
“Non su questi banchi di chiesa, ma in casa sua – ha affermato il sacerdote – ho conosciuto la sua fede; durante le benedizioni del periodo pasquale, abbiamo avuto modo di chiacchierare: ho colto una persona sincera e credente”.
“In questi giorni – ha proseguito – ho avuto diverse attestazioni, che mi confermano che Emiliano era reale, onesto, capace di amicizia e incontro con le persone. La vostra presenza qui è una testimonianza di come questa morte così improvvisa, e che tutti sentiamo ingiusta, ci porti a porci domande profonde, perché tutti abbiamo conosciuto e apprezzato la persona che è”.
“Tante volte – ha aggiunto Don Francesco – ci si chiede il perché di tutto questo; non domandiamoci però il perché della morte, domandiamoci perché della vita. Animo bello, aveva il suo sguardo rivolto al cielo, sui monti, amava lo sport, viveva bene la sua esistenza. Penso che questa nostra comunità, così scossa in questi giorni, sia invitata a raccogliere la domanda profonda, perché vivere? E, soprattutto, come viviamo?”
Al termine dei funerali, la salma è stata trasfertista al polo crematorio; le ceneri riposeranno nel cimitero di Sergnano.
Andrea Colla