Manifesti in città contro
il Crema Pride: le reazioni
Nella notte a Crema sono apparsi alcuni manifesti contro il Crema Pride. A rivendicarne l’origine un’associazione legata all’estrema destra. I cartelli sono apparsi all’esterno del Palazzo Comunale, sulla porta d’ingresso della sede del Partito Democratico, all’esterno del Bar Parko, sulla saracinesca della sede di Rifondazione Comunista e sul portone della Camera del Lavoro.
Il Crema Pride andrà in scena sabato 24 maggio, e dal giorno in cui è stata annunciata la sua organizzazione, ha portato con sé molte polemiche. A seguito dell’apparizione dei cartelli contro l’evento, ci sono state diverse prese di posizione da parte degli organizzatori e del mondo della politica.
In primis proprio dal Comitato Crema Pride: “Il Crema Pride non si lascia intimidire da chi, con blitz notturni e gesti vili, tenta di seminare paura tra la cittadinanza. Un gruppo di estrema destra ha preso di mira istituzioni e attività private che hanno dato il proprio patrocinio e sostegno al primo Crema Pride, in programma per sabato 24 maggio. Questi atti, compiuti nell’ombra della notte, dimostrano chiaramente un intento intimidatorio che fallirà. Al contrario, ci spingono ad essere ancora più determinati, visibili e orgogliosi. Saremo in piazza, colorati e rumorosi come mai prima, per testimoniare pacificamente, con gioia e fermezza, il nostro impegno per una società dove ogni persona possa essere liberamente sé stessa, senza paura, violenze o discriminazioni.
Respingiamo con fermezza il tentativo tanto ridicolo quanto offensivo di associare la lotta per i diritti e la tutela contro le violenze alla pedofilia: una calunnia grottesca che riemerge dagli angoli più oscuri degli anni ’70 e che non merita altra risposta se non il disprezzo. È doveroso ricordare chi si cela dietro questi gesti e basta aprire Wikipedia per scoprire che il Veneto Fronte Skinhead è un gruppo che dalla sua nascita si è contraddistinto per atti reiterati di violenza e intolleranza. Intimidazioni, pestaggi, aggressioni, spesso armate, rivolte in particolare contro cittadini stranieri o esponenti di aree politiche avverse all’ideologia neonazista del gruppo. Emblematico è l’omicidio di Nicola Tommasoli, avvenuto a Verona nel 2008, per il quale sono stati condannati alcuni esponenti del VFS.
Negli anni, questo gruppo è stato responsabile di numerosi attacchi a sedi di partito, associazioni di volontariato e realtà di solidarietà cattolica. Innumerevoli le indagini condotte dalla magistratura per istigazione all’odio razziale, etnico e religioso, fino a casi di apologia di genocidio. Contro questa cultura dell’odio, rispondiamo con la forza dei diritti, della visibilità e della solidarietà. Il Crema Pride si farà, e sarà una festa per tutta la città”.
Ha preso una posizione netta anche il consigliere regionale del Partito Democratico Matteo Piloni: “Una risposta a chi si chiede perché un Pride a Crema e un motivo in più per partecipare sabato alla manifestazione. Per essere dalla parte dei diritti e della libertà di tutte e tutti. Crema è una città aperta, accogliente, che non si lascia intimidire da chi prova a riportare indietro le lancette della storia con messaggi d’odio e provocazioni inaccettabili. Il Pride è una festa di libertà, uguaglianza e orgoglio, ed è fondamentale che istituzioni, cittadine e cittadini facciano sentire forte la propria presenza e il proprio sostegno”.
Solidarietà per la realizzazione dell’evento arriva anche da Paolo Losco, Segretario Provinciale di Sinistra Italiana Cremona: “Ancora una volta l’intolleranza e l’odio di chi si richiama a ideologie incompatibili con la nostra Costituzione, eppure mai davvero contrastate da chi quella Costituzione l’ha giurata per governare il Paese, si sono manifestati con violenza e codardia. Nella notte, nell’anonimato che ben si addice a chi sa di agire contro la democrazia, il Veneto Fronte Skinhead, una sedicente “associazione culturale” apertamente ispirata al nazifascismo, ha imbrattato con affissioni abusive e messaggi deliranti le sedi di partiti, associazioni e attività che hanno espresso sostegno al Crema Pride. L’intento è chiaro: diffondere odio e reprimere i diritti con l’arma della calunnia e della violenza verbale e simbolica.
Nel loro comunicato di rivendicazione, provano pateticamente a “smarcarsi” dalle accuse di incitamento all’odio, per poi abbandonarsi a uno sproloquio ideologico che ha come unico obiettivo quello di colpire chi promuove valori di inclusione, tolleranza e rispetto. È evidente che organizzazioni come il Veneto Fronte Skinhead dovrebbero essere sciolte, così come tutte le realtà che si ispirano apertamente a ideologie condannate dalla Storia e dalla legge. Gli atti vandalici compiuti nella notte non sono solo un’offesa alla città di Crema e alle realtà colpite — dai Comuni di Crema e Casaletto al Partito Democratico, da Rifondazione Comunista al Bar Parco — ma sono un’aggressione a tutta la nostra comunità democratica. A loro, e soprattutto al comitato Crema Pride, va tutta la nostra solidarietà e vicinanza. Tira una brutta aria, ma è proprio nei momenti più difficili che dobbiamo stringerci intorno ai valori fondanti della convivenza civile. Il Pride è, e sarà, una festa di comunità, inclusione e diritti. E sabato 24 maggio saremo in piazza, insieme, a dimostrarlo. Nessun nostalgico del passato potrà fermare il futuro”.
Solidarietà che arriva anche dalle parole di Elena Curci, Segretaria Generale di CGIL Cremona: “Con riferimento al manifesto contro il Pride, affisso di nascosto nella notte da rappresentanti del Fronte Veneto Skinhead anche sulla porta della nostra sede di Crema, esprimiamo la nostra più ferma condanna per questo gesto vigliacco e intimidatorio. Ribadiamo la nostra piena solidarietà e il massimo sostegno al Comitato Pride cremasco, che da mesi lavora con impegno, coraggio e passione per costruire una giornata di orgoglio, diritti e libertà. Garantiamo inoltre la nostra convinta adesione e la nostra partecipazione alla manifestazione di sabato 24 maggio a Crema. Ogni giorno, le donne e gli uomini della CGIL si impegnano – nei luoghi di lavoro, nei territori, nei percorsi di rappresentanza e di contrattazione – a contrastare ogni forma di discriminazione di genere e a promuovere un ambiente sicuro, inclusivo e rispettoso delle pari opportunità per tutte e tutti”.
Risponde con fermezza anche il coordinamento del PD di Crema, tramite le parole della segretaria Cecilia Brambini: “In seguito all’affissione di manifesti contro il Pride da parte di alcuni non ben identificati skinheads, desideriamo esprimere con fermezza e chiarezza la nostra posizione. Il Pride rappresenta un momento di celebrazione dei diritti e della libertà, indipendentemente dall’orientamento sessuale o identità di genere. Riteniamo che il diritto di manifestare, esercitato nella legalità, non danneggi nessuno. Questi atti di discriminazione ed intolleranza non dovrebbero fare parte della nostra comunità. Come PD condanniamo con decisione chi alimenta messaggi di odio e divisione con le proprie azioni anche attraverso l’affissione di manifesti offensivi e provocatori. Questi comportamenti ledono valori di rispetto ed inclusione da sempre presenti nella nostra comunità. Invitiamo per questo con maggiore entusiasmo a partecipare numerosi alla festa del Pride sabato 24 maggio”.
Reazione anche di Simone Antonioli, Cosegretario del Partito della Rifondazione Comunista, Federazione di Cremona: “Nella notte del 20 maggio 2025, la città di Crema è stata teatro di un atto intimidatorio: l’affissione di manifesti che alludono ad un inesistente legame tra omosessualità e pedofilia posti fuori dalle sedi delle realtà sostenitrici del Crema Pride.a firma del Veneto Fronte Skinheads, un’organizzazione di estrema destra nota per le sue posizioni razziste e omofobe. Non inganni il riferimento veneto: sono cremaschi, nemmeno giovanissimi, hanno famiglia e pure figli… e sono noti alle forze dell’ordine.
Agiscono di notte come vuole la tradizione fascista. Ma non è tradizione è gesto codardo, si firmano ma non si fanno vedere. Usano parole di altri, estrapolando frasi di scrittori e persone per bene ma a loro uso e consumo. Questi gesti rappresentano un attacco diretto non solo alla comunità LGBTQIA+, ma ai valori fondamentali di inclusione e rispetto che la nostra società deve promuovere. Esprimiamo come Federazione di Cremona del Partito della Rifondazione Comunista la nostra più profonda solidarietà al comitato organizzatore del Crema Pride, al nostro circolo “Peppino Impastato” di Crema, alla CGIL, al Partito Democratico, al Bar Parko, ai Comuni di Crema e Casaletto Vaprio, alle associazioni coinvolte e a tutte le persone che si riconoscono nei valori di uguaglianza e libertà. Il Crema Pride, in programma per il 24 maggio 2025, è un evento storico per la città: la sua prima manifestazione di orgoglio LGBTQIA+, sostenuta dal Comune di Crema e dalla Provincia di Cremona.
Il Pride non è solo una parata colorata, ma un atto politico e culturale che afferma il diritto di ogni individuo a vivere liberamente la propria identità. È una risposta collettiva contro ogni forma di discriminazione e violenza, un momento di visibilità per chi troppo spesso è costretto all’invisibilità. Invitiamo tutte le cittadine e i cittadini a partecipare al Crema Pride, per ribadire insieme che l’amore, la libertà e la dignità non possono essere intimiditi. Contro l’odio e la paura, rispondiamo con l’orgoglio e la solidarietà. Noi ci saremo per ribadire che i diritti sono di tutti o non sono diritti”.
Queste le parole dei Giovani Democratici della Provincia di Cremona: “Esprimiamo piena solidarietà al Comune di Crema, al Partito Democratico cremasco, alla CGIL e a tutte le realtà coinvolte nella vile e inaccettabile intimidazione avvenuta a pochi giorni dalla prima edizione del Crema Pride. Un gesto tanto grave quanto rivelatore: se qualcuno si chiedesse ancora perché sia necessario organizzare un Pride anche a Crema, oggi ha purtroppo davanti agli occhi una risposta evidente. La comunità LGBTQIA+ continua a vivere in un clima crescente di insicurezza e invisibilità, mentre i dati parlano chiaro: gli episodi di discriminazione, odio e violenza sono in aumento in tutto il Paese.
In questo contesto, riteniamo ancor più urgente e giusto sostenere iniziative che promuovano il rispetto, la parità e l’inclusione. Dispiace constatare come le attuali forze di governo si siano sottratte al dovere di rafforzare le tutele legislative contro le discriminazioni basate su sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità, come invece auspicato dalla proposta di legge Zan. Crediamo in un Paese che non esclude, che non ha paura della diversità, ma che la celebra come ricchezza. Per questo sabato saremo con convinzione in piazza, al fianco del Comitato Crema Pride, per ribadire che nessun passo indietro è accettabile quando si parla di diritti, dignità e libertà di essere sé stessi. L’amore non si minaccia: si protegge, si vive e si celebra. I diritti non si negoziano, si conquistano
insieme”.