Cronaca

Discriminazioni e comunità LGBTQIA+
I dati: ”Situazione peggiorata”

C’è preoccupazione per lo stato della comunità LGBTQIA+ e sulle discriminazioni subite, perché la situazione sembra peggiorare.
Io dati che emergono, presentati in conferenza stampa dal Comitato Crema pride in occasione della Giornata Internazionale contro l’omolesbobitransfobia attingono da fonti diverse: Gay Help Line, che registra contatti di chi chiama perchè subisce discriminazioni  e l’ Agenzia dei diritti fondamentali, che indaga su quanto sia tutelata nei paesi europei e limitrofi la comunità lgbtqia+.
“Ci sono più rapporti – ha detto Alessio Maganuco del Comitato Crema Pride– ; il rapporto di Gay Help Line parla di 21.000 contatti ricevuti lo scorso anno di cui il 65% arriva da situazioni di discriminazione; un aumento, perchè l’anno precedente erano il 54%. Molti chiamano per rifiuto da parte dei genitori dopo il “coming out”, più del 40%subisce violenza all’interno dei nuclei famigliari dopo il “coming out”; più del 30 % è costretto a lasciare i nuclei famigliari e si registra anche un ‘emergenza abitativa per questi ragazzi. C’è un tema di sommerso che riguarda molti ragazzi e ragazze della la comunità LGBT che non denunciano nemmeno più la situazione di discriminazione che stanno subendo. Le classifiche internazionali ed europee ci mettono allo stesso livello dell’Ungheria. Sono dati pesanti”.

“L’Agenzia dei diritti fondamentali, un’agenzia europea – prosegue Nancy Pederzani del Comitato Crema Pride– ha elaborato i dati, appena aggiornati,derivanti da un ‘indagine sullo stato della comunità LGBTQIA+, quanto sia tutelata dai paesi dell’Unione Europea e zona euro.
Per quanto riguarda in particolare il dato italiano: l’ Italia si trova al 35esimo posto insieme all’Ungheria e perde posizioni. Il 96 % delle persone della comunità LGBT ritiene che il governo non combatta efficacemente pregiudizi e intolleranze; il 68 % (nel 2020 era il 20% quindi la situazione è peggiorata) ha subito bullismo a scuola. Il 53% per cento ha paura di prendere per mano la persona amata e il 51% nasconde il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere sul posto di lavoro; il 38 % ha subito discriminazioni nell’ambito della vita pubblica”.
Dati che confermano l’ondata di odio nei confronti della

comunità LGBT anche nel cremasco. All’annuncio del Crema pride, la prima parata che si terrà in una città che non è capoluogo di provincia, sono tantissimi gli insulti ricevuti sui social dal Comitato.
Il Crema pride, che si terrà sabato 24 maggio con un parata che sfilerà dalle 15, partendo da Piazza Garibaldi in città, vuole essere una risposta positiva, di coraggio e orgoglio, non di odio come è merso dai profili social, di rivendicazione dei diritti della comunità LGBTQIA+ che ancora subisce troppe discriminazioni, in famiglia, al lavoro e nei luoghi di ricreazione”.

Sabrina Grilli

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...