PD, l’incontro a Crema
su diritti e tutele delle famiglie

“La famiglia è il luogo dell’amore, della relazione, della presa in carico dei propri partecipanti. La famiglia tutela, tutela sé stessa, e al contempo tutela le persone che ne fanno parte”. Parte da questo assunto l’incontro che il Partito Democratico della città di Crema ha organizzato sabato 10 maggio alle 18 al Bar Parko, dal titolo “Amore e cura… ciò che rende famiglia”.

In attesa della manifestazione Crema Pride che si terrà sabato 24 maggio in città, il PD vuole offrire uno spunto di riflessione su ciò che rende famiglia e lo fa attraverso la testimonianza di chi in prima persona si è speso per la tutela dei diritti di tutte le famiglie, non solo quelle tradizionali: famiglia arcobaleno, unioni civili, riconoscimento dei diritti dei figli delle coppie omosessuali.

“Abbiamo trovato delle persone che hanno una storia tale che potranno sicuramente coinvolgere il pubblico, attraverso proprio delle storie di vita vissuta, quindi non un confronto frontale con dei relatori che parlano delle tematiche, ma un dialogo a più voci”, spiega Cecilia Brambini, Segretaria Circolo PD Crema.

A dialogare tra loro il sindaco di Crema Fabio Bergamaschi, che crede in una città più aperta e inclusiva, a tutela dei diritti delle persone che faticano ad essere riconosciute, l’ex sindaca di Crema Stefania Bonaldi, la prima sindaca a iscrivere all’anagrafe e a riconoscere i diritti dei figli delle coppie omosessuali, Elena Mantovani, socia fondatrice delle Famiglie Arcobaleno, Vincenzo Miri, presidente della rete Lenford, che offrirà un contributo legislativo e la testimonianza di chi lotta per i propri diritti. Infine Gabriele Piazzoni, segretario generale Arcigay Nazionale, che farà da collettore ai vari racconti, a partire dalla loro storia e dal bisogno di tutele. Ad animare e armonizzare il confronto la musica del pianista cremasco Enrico Tanzini.

“Ciò che rende famiglia non sono tanto le leggi che pure ci vogliono, però è ciò che i componenti della famiglia riescono a mettere in gioco come tutela di sé e di tutte le persone che ne fanno parte”, conclude Brambini.

Sabrina Grilli