La tela del Gesù misericordioso
avrà a breve nuovo allestimento
L’immagine di Gesù Misericordioso, presente nella Cattedrale del Duomo cremasco, verrà definitivamente intronizzata su un altarino ligneo, e valorizzata con un’adeguata illuminazione.
A confermarlo è la Diocesi di Crema, attraverso il presidente del Cda della Cattedrale, Marcello Palmieri, che spiega da dove è nato lo spunto: “L’idea nasce dai canonici del Capitolo, e il nostro organo ora vi sta lavorando insieme a loro per declinare questa sollecitudine nel modo più funzionale possibile”.
La struttura resterà posizionata dove si trova ora il dipinto, nei pressi del portone principale, ma potrà essere agevolmente spostata a seconda delle necessità.
L’opera, un olio su tela realizzato dal pittore cremasco Luciano Perolini, scaturisce dalla visita a Crema di Giovanni Paolo II, compiuta il 20 giugno 1992.
A commissionare il dipinto, che a livello iconografico è una copia della tradizionale rappresentazione visiva della Divina Misericordia, fu l’allora parroco della Cattedrale, don Emilio Lingiardi, ben a conoscenza di quanto il Pontefice canonizzato nel 2014 fosse legato alla dimensione misericordiosa di Cristo.
Fatto sta che, nel corso dei decenni, l’effigie ha raccolto innanzi a sé una grande devozione, come testimoniano i numerosi ex voto collocati i più recenti accanto a essa, e diversi altri in sacrestia, per ragioni di spazio.
Tuttavia, nonostante ciò, l’immagine è ancora sorretta da una struttura provvisoria, non degna del valore artistico e religioso dell’opera che accompagna. Da qui, la necessità di ricollocarla in modo più dignitoso.
Come annuncia il cartello posizionato in Cattedrale accanto all’opera, il nuovo allestimento – salvi problemi dell’ultimo minuto – sarà pronto per il 27 aprile, seconda domenica di Pasqua e data in cui quest’anno cade la festa della Divina Misericordia.
“Come avvenuto per il Crocifisso del Giubileo – riferisce il presidente del CdA – anche in questo caso i fedeli potranno elargire un contributo a sostegno delle spese di realizzazione dell’opera, e più in generale a sostegno della Cattedrale”.
“Qualsiasi offerente che lo desidererà – conclude Palmieri – potrà vedere pubblicamente legato il proprio nome a quest’opera”. Trattandosi di un’opera non tutelata dalla Soprintendenza, in quanto recente, e non prevedendo il suo riallestimento nessuna interferenza con l’edificio storico, l’operazione sarà condotta senza particolari formalità.