Il cuore pieno di speranza
dei 180 pellegrini cremaschi

Un pellegrinaggio ben organizzato, nelle preghiere, nei canti e nelle celebrazioni, che ha riempito il cuore dei pellegrini che vi hanno partecipato. Così i responsabili del Giubileo, don Emilio Luppo, a conclusione del pellegrinaggio della Diocesi di Crema, guidato dal vescovo Monsignor Daniele Gianotti. 180 i pellegrini che hanno partecipato e si sono incamminati verso il passaggio della Porta Santa, apice del pellegrinaggio e momento intenso di grande emozione.
La processione penitenziale verso la Porta Santa di San Pietro è stata preceduta da una croce che, a turno, i pellegrini hanno portato per alcuni tratti del loro cammino. Prima di arrivare alla Basilica di San Pietro, i pellegrini hanno pregato camminando lungo via della conciliazione, poi l’entrata, attraverso la Porta Santa che rappresenta Gesù, che accoglie chiunque voglia seguirlo con cuore sincero. Nella Basilica di San Pietro, simbolo della Chiesa Cattolica e della Cristianità, i pellegrini cremaschi hanno pregato nuovamente insieme e ricevuto la benedizione giubilare.
La messa è stata celebrata in Santa Maria Maggiore, guidata dal cerimoniere don Emilio Luppo e presieduta dal Vescovo Daniele Gianotti. Il Vescovo nell’Omelia ha ricordato il significato profondo dell’indulgenza, ossia del perdono divino, collegato all’anno giubilare, nell’amore profondo e misericordioso che Dio manifesta verso i fedeli, chiedendo come unica condizione, per ricevere il perdono, la disponibilità di ciascuno di noi a perdonare gli altri. La parabola del figliol prodigo, declamata durante la celebrazione, manifesta l’amore smisurato del padre verso ognuna delle sue creature, che festeggia e abbraccia con tenerezza e affetto il figlio che si era smarrito.
Il pellegrinaggio si è concluso domenica con la celebrazione della messa presieduta dal vescovo Daniele alla Basilica di San Paolo Fuori le Mura, al termine della quale i pellegrini sono ripartiti per il ritorno a Crema.
Sabrina Grilli