Politica

Sicurezza, Bergamaschini:
“Il sindaco nega la realtà”

Andrea Bergamaschini

La sicurezza continua a rappresentare un tema caldo nel dibattito politico cremasco. Dopo il presidio organizzato dalla Lega nel weekend, era arrivata la replica da parte del sindaco di Crema Fabio Bergamaschi, che aveva evidenziato come descrivere Crema come il Far West fosse ridicolo, chiedendo maggiore rispetto per la città.

Non si è fatta attendere la replica del consigliere comunale Andrea Bergamaschini: “Domenica, al presidio della Lega per la sicurezza a Crema, oltre al sostegno dei tanti, tantissimi cittadini che ci hanno chiesto una città sicura e ordinata, si ipotizzava quale sarebbe stata la reazione del sindaco di fronte a un sostegno così massiccio. Alcuni cittadini immaginavano un immediato ripiego e azioni di contrasto, altri prevedevano un totale disinteresse, altri ancora erano convinti che, almeno in alcune zone, avrebbe innalzato il livello di attenzione. Leggere, invece, in queste ore il comunicato del sindaco ci spiazza tutti. In tutti gli scenari pensati, nessuno – e ripeto nessuno – aveva ipotizzato il non riconoscimento dell’emergenza sicurezza a Crema.

In questi anni si era intuito come, nell’ufficio del sindaco, i problemi della città facciano fatica ad arrivare: una decadente stanza con le pareti di vetro, che il giorno dopo le elezioni si è trasformata in un bunker blindato, dove né problemi né soluzioni entrano o escono. Ci saremmo però aspettati almeno che la numerosa compagine di giunta svegliasse dal torpore il primo cittadino, secondo il principio del loda in pubblico e critica in privato. Evidentemente i buoni amici sono finiti. O peggio: a furia di dire bugie, si finisce per crederci.

Crema ha un evidente problema di sicurezza. Ben vengano i coordinamenti con Prefettura e Forze dell’Ordine, bene la videosorveglianza, ma quanto fatto non basta. Serve un piano specifico per riportare l’ordine in alcune zone critiche, riconsegnare intere aree della città ai cittadini, ripulire parchi e aree verdi dallo spaccio e dalla violenza, predisporre controlli mirati sulla malamovida.

Dirlo non significa danneggiare l’immagine di Crema. Dirlo significa voler risolvere i problemi, invece di nasconderli sotto il tappeto. Ma forse, come nella canzone dei Nomadi, “Il re è nudo, ma la verità è che nessuno lo può dire a Sua Maestà”.

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