L'esodo per evitare le Foibe:
l'incontro in sala Alessandrini

Un incontro forte ed emozionante per mantenere vivi i ricordi di quel passato che ha macchiato la storia contemporanea, affinché le nuove generazioni sappiano cosa significhi il rispetto e la dignità verso il prossimo.
In sala Alessandrini a Crema, la rete di scuole superiori della provincia di Cremona, coordinato da Ilde Bottoli, in occasione del Giorno del Ricordo 2025, ha affrontato il tema “Il confine orientale, le foibe e l’esodo” con l’intervento della storica Giulia Caccamo, ricercatrice al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Trieste, incontro in preparazione al viaggio della Memoria a Mauthausen in programma alla fine di Marzo.
“La conferenza della dott. ssa Caccamo è stata molto significativa – ha affermato Bottoli – lei è una storica con grande preparazione a livello internazionale, e infatti ha fatto un quadro europeo poco trattato, approfondendo il tema delle violenze avvenute. Dobbiamo lavorare affinché aumenti la consapevolezza della dimensione europea. Non dobbiamo dimenticare”.
Davanti a più di duecento studenti, infatti, la storica ha toccato tutti i punti salienti delle fasi più critiche della prima metà del novecento, partendo dalla nascita dei moti nazionalisti, scaturiti nei regimi totalitari, fino al 10 febbraio 1947 con la firma a Parigi del trattato di pace imposto ai Paesi alleati della Germania, in cui l’Italia, uscita sconfitta dalla guerra fu costretta ad accettare le condizioni imposte dalle potenze vincitrici.
Presenti in sala sei istituti superiori: il Liceo Dante Alighieri, il Pacioli, lo Sraffa, il Racchetti-Da Vinci, lo Stanga e il Galilei; oltre all’assessora comunale all’Istruzione Emanuela Nichetti che ha preso la parola per sottolineare l’importanza di far conoscere ai giovani i fatti oggettivi di ciò che accaduto nel secolo scorso.
“La memoria mette insieme ciò che è stato – ha dichiarato Nichetti – i punti più oscuri della nostra umanità. L’obiettivo di questi incontri e dei viaggi è quello di tramandare alle nuove generazioni ciò che è stato, così che si impari a non ripetere gli stessi errori”.
Un’ora e mezza di racconto filato, chiaro e spiegato magistralmente dalla dottoressa Caccamo, preceduto prima dal doveroso minuto di silenzio in ricordo di Luca Barba, lo studente quattordicenne dell’Istituto Torriani che ha perso la vita per un improvviso arresto cardiocircolatorio lunedì mattina.