Sottopasso, la minoranza: "Crema
città inclusiva, o forse no"

Duro attacco della minoranza del Consiglio comunale a Crema. Tramite un comunicato congiunto, che porta le firme di Laura Zanibelli di Forza Italia, Andrea Bergamaschini della Lega, Giovanni De Grazia di Fratelli d’Italia, Ilaria Chiodo della Lista Civica Borghetti Sindaco e Simone Beretta di Italia Viva, i consiglieri criticano la progettualità del sottopasso di S.Maria che, attualmente, visto il guasto dell’ascensore, non consente il passaggio alle persone con disabilità.
“Un’opera attesa da decenni finalmente arrivata, non senza ritardi, problemi, tra cui il raddoppio dei costi – sottolineano i consiglieri di minoranza – Ma mai ci saremmo aspettati che l’apertura del sottopasso tanto atteso potesse rendere impraticabile il superamento dei binari da Viale S Maria alle persone portatrici di disabilità o con mobilità ridotta, anche temporanea. Diverse le segnalazioni a tale riguardo, questo quanto emerso durante la riunione tanto attesa (si parla di mesi ormai) dell’Osservatorio Abbattimento Barriere.
L’ascensore
“Il progetto dell’attuale sottopasso non prevedeva sin dall’inizio il passaggio di persone con mobilità ridotta o con disabilità con carrozzine guidate a mano o a motore, sembrerebbe “tecnicamente per le pendenze possibili”, come riportato durante l’Osservatorio. Per il superamento dei binari da Viale S. Maria verso centro Crema e viceversa, alle persone portatrici di disabilità in modo autonomo o accompagnate, quando non in auto o su pulmini, rimane quindi il solo ascensore, costruito da RFI per raggiungere i binari. Peccato che l’ascensore per più giorni risulti rotto, e quando l’ascensore è rotto non è possibile passare, perché il passaggio laterale per le biciclette risulta non sufficientemente largo né progettato a questo scopo”.
La riunione con l’Osservatorio Abbattimento Barriere
“Durante la riunione dell’Osservatorio l’unica soluzione individuata dalla Giunta è stata “aspettare la realizzazione del prossimo sottopasso ciclopedonale”. Aspettare, sì. Tempi previsti? Alla domanda reiterata non è stata data risposta. Né l’Assessore ai lavori pubblici né il Capo Gabinetto del Sindaco si sbilanciano in previsioni. Fin dall’inizio, avevamo ritenuto che la soluzione più opportuna fosse integrare il passaggio ciclopedonale sia nel progetto del sottopasso principale, sia nel progetto appositamente studiato per il sottopasso RFI necessario per il raggiungimento dei binari, in collaborazione con RFI stessa. Tale impostazione avrebbe consentito di evitare la previsione di un ulteriore sottopasso ciclopedonale sul viale, ottimizzando sia i costi che la funzionalità complessiva dell’intervento. Invece ci è sempre stata negata la possibilità di mantenere il sottopasso RFI aperto h24 al pubblico anche quando non necessario per prendere i treni. Ed ora ce lo troviamo come unica ipotesi “temporanea” perché l’amministrazione non ha previsto per tempo come risolvere la problematica dell’attraversamento per persone con disabilità, né ha lavorato con RFI per prevedere un sottopasso ai binari stessi che tenga conto dei portatori di disabilità”.
“Perché si sa, gli ascensori possono non funzionare, per guasti o per vandalismo (come già accaduto) o per manutenzione o per lavori. Sullo stesso portale di RFI è riportato tra gli interventi previsti “l’installazione di ascensori e rampe fisse, per consentire l’accessibilità ai binari e abbattere le barriere architettoniche”: dov’era l’Amministrazione quando è stato presentato il progetto? Una progettualità in mano all’amministrazione da 10 anni, che ora non sa dichiarare i tempi di soluzione e non ha previsto per tempo come non tagliare fuori dei cittadini da un quartiere all’altro, e forse neanche semplicemente per prendere il treno”.
Crema inclusiva?
“Altro che Crema inclusiva! Sia chiaro che non ci accontentiamo di sentirci dire che l’ascensore è competenza di RFI, che il Sindaco e i tecnici comunicano con RFI per far riparare l’ascensore. Come se si potesse chiamare il Sindaco ogni volta che avviene il guasto. Già in Osservatorio abbiamo chiesto che, ormai a cose fatte, almeno si prema RFI perché installi tecnologie che garantiscano in tempo reale la verifica del funzionamento dell’ascensore, anche a distanza, con chiamata immediata di intervento quando guasto; che ci sia una pianificazione chiara del futuro ciclopedonale da parte della Amministrazione e che si verifichino possibili miglioramenti sull’attuale sottopasso. Forse che l’Amministrazione non si doveva, prima, e non si deve preoccupare, ora, della progettualità attuata sul suo territorio e non deve garantire il rispetto dei diritti ai suoi cittadini?”.