Peste suina africana, impegni
bipartisan di Provincia e Regione

L’emergenza della Peste Suina Africana continua a preoccupare la suinicoltura italiana, settore chiave dell’economia, che annovera 40 mila addetti, con oltre 26 mila allevamenti e circa 200 aziende di macellazione. Sono ormai da tempo in atto delle misure volte a contrastare la diffusione del virus, tra queste l’istituzione del tavolo provinciale voluto da presidente della provincia di Cremona Roberto Mariani: “La mia idea, la nostra idea della provincia, era quella di istituire un tavolo per monitorare l’andamento e gestire questo grave problema di cui è afflitto anche il nostro territorio”.
Per arginare il problema è stato realizzato un piano di abbattimento dei cinghiali, specie invasiva e serbatoio della peste suina, che va specificato, non si trasmette all’uomo. Mariani aggiunge: “Direi che c’è stata una buonissima ripresa di gestione di piani di abbattimento dei cinghiali che stanno andando avanti, grazie a un lavoro che devo davvero sottolineare, è encomiabile, da parte della nostra polizia provinciale, che veramente sta governando e gestendo bene la partita”.
Da parte di Regione Lombardia, oltre al sostegno alle aziende del settore, c’è la volontà di collaborare con tutte le forze politiche per fare il bene del territorio come spiega il consigliere di FdI Marcello Ventura: “Abbiamo fatto un’audizione per ascoltare le sigle sindacali per quanto riguarda i dipendenti e abbiamo anche sentito l’azienda che raccoglie tutte le imprese del settore.
“Vediamo che la peste suina in questo momento sulla provincia di Cremona è ferma, speriamo che le cose vadano avanti in questi termini. Sicuramente non è una cosa debellabile in poco tempo, ma comunque ci stiamo lavorando, la Regione si sta impegnando con sussidi a quelle che sono le aziende e allevamenti coinvolti, per cui speriamo nel tempo, piano piano, con il nuovo Commissario Filippini, di risolvere il problema. Vogliamo lavorare in grande sinergia con quelle che sono tutte le forze politiche, perché il territorio è uno solo e non devono esserci divisioni”.
Lorenzo Scaratti