Cronaca

Presa in carico dei fragili
la sfida del Welfare in futuro

Importante convegno stamane in Sala Pietro da Cemmo, a Crema, organizzato dall’Area omogenea cremasca. Obiettivo del confronto la riorganizzazione delle politiche socio sanitare e un nuovo modello di welfare territoriale che risponda in maniera più adeguate alle fragilità emergenti.

Un nuovo modello organizzativo di welfare territoriale che metta al centro le persone fragili e la loro presa in carico attraverso un rafforzamento del ruolo dei sindaci e la valorizzazione dei Sub Ambiti.
Questo il tema del convegno organizzato dall’ Area Omogenea Cremasca con il supporto di Consorzio.it, in sala Pietro da Cemmo.
Durante il confronto, moderato dal giornalista di Cremona1, Giovanni Palisto, è emerso come la sfida del futuro, nel welfare, sia la presa in carico delle persone fragili nella casa di comunità attraverso politiche che favoriscano l’integrazione socio sanitarie.

“Il tema vero – ha esordito Gianni Rossoni Presidente dell’Area Omogena Cremasca – è come favoriamo questa integrazione sociosanitaria e come sviluppiamo la sanità territoriale, sanità di prossimità. Il polo territoriale è previsto dalla legge 22 di riforma regionale proprio perché è quello che definisce anche gli ambiti dove si gioca questa integrazione: nelle case di comunità. Nel territorio cremasco ce ne sono a tre. Quella di via Gramsci, a Crema. Le altre due sono a Rivolta d’Adda e Castelleone.

“Oggi – ha proseguito il sindaco di Crema Fabio Bergamschi – in un momento in cui si sta rivalutando la programmazione zonale dell’ambito sociale, insieme agli strumenti sociosanitario e all’accordo di coprogettazione, per quanto riguarda il Comune Crema, c’è una congiuntura estremamente favorevole per riscrivere un po’ le regole del gioco del welfare territoriale e aggiornarlo ai nuovi bisogni e soprattutto dotarci di nuovi strumenti più adeguati a rispondere alle fragilità”.

Entro la primavera dell’anno prossimo dovrà esser pronto il nuovo modello organizzativo di welfare territoriale con il sostegno economico dei vari sindaci, pronti a investire fino ad un euro a cittadino. per affrontare le spese sociali in costante crescita.

“L’obiettivo di questo confronto – conclude Nicola Basile, Consulente Comunità Sociale Cremasca e del Piano di Zona – è passare da un’interpretazione del welfare solo a livello comunale e provare a lavorare in ottica di corresponsabilità attraverso il modello dei Sub Ambiti. Pensiamo che, da un lato, questo possa aiutare tutti i comuni a trovare delle risposte e condividere le soluzioni e ai problemi e dall’altro fornire dei servizi più adeguati a tutte le cittadine e cittadini del territorio uscendo un po’ da quelli che sono i perimetri amministrativi. Questi confini possono, in alcuni casi, facilitare dall’altro lato a volte possono diventare anche degli elementi di disuguaglianza. L’operazione che stiamo portando avanti attraverso l’area omogenea ed il rapporto tra i Sub Ambiti è proprio quello di andare a costruire un welfare più egualitario su tutto il territorio del Cremasco”.

Sabrina Grilli

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