Politica

Crema, Renato Ancorotti presenta
il libro "La fabbrica per l'uomo"

“La fabbrica per l’uomo”. Questo è il titolo del  libro voluto dall’Ancorotti Cosmetics del Senatore Renato Ancorotti che, nel tardo pomeriggio di sabato, ha deciso di presentare in Piazza Duomo a Crema, all’interno della splendida cornice dei Crema Beauty Days.

Nel  talk , moderato dalla giornalista di Cremona1  Sabrina Grilli, il Senatore di Fratelli D’Italia, imprenditore a capo dell’azienda cosmetica ‘Ancorotti Cosmetics’, ha raccontato proprio la sua decisione di restituire una seconda vita all’ex area Olivetti, un grande impero durato durato più di vent’anni a Crema, progettato negli anni sessanta da Marco Zanuso e Renzo Piano, prima della sua chiusura definitiva nel 1992.

Davanti ad una piazza malinconica e affascinata di quella che è stata considerata una delle aziende più influenti della storia cremasca, Ancorotti ha lasciato spazio anche al racconto dell’architetto Marco Ermentini, colui che ha ideato l’operazione di recupero di una area di ben 30mila metri quadri, aiutando l’imprenditore cremasco a risanare una grande ferita urbana sul territorio.

“Noi crediamo che ferite urbanistiche vadano risanate – spiega Ancorotti – è inutile costruire in spazi esterni, lasciando dietro pezzi che sono importanti e che possono essere ristrutturati, proprio come abbiamo fatto noi. Questo è stato il lavoro svolto e possiamo dire di aver ridato anche sicurezza a tutto il quartiere, perché è evidente che un capannone vuoto non crea condizioni sicure: possiamo dire che ora Santa Maria stia rivivendo lo splendore di quando c’era l’Olivetti”.

“Renato (Ancorotti ndr) aveva già un’azienda in quell’area – ha aggiunto Ermentini – ed ogni volta dal suo ufficio vedeva questo edificio degradarsi giorno dopo giorno. L’area più grande di Crema era ormai diventata un pasticcio, in quanto abbandonato da tanti anni. Il Senatore ha deciso di comprarlo, nonostante una condizione davvero fatiscente, riuscendo a recuperare ben tre lotti: un risultato ottimale”.

 

Riccardo Lionetto

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