Politica

Crema, Beretta attacca Bergamaschi:
"Chiederò le sue dimissioni"

Simone Beretta è incontenibile. Il capogruppo di Italia Viva per Crema attacca nuovamente il sindaco Fabio Bergamaschi, annunciando che martedì, durante il consiglio comunale, gli chiederà le dimissioni.

L’ultimo tema che ha fatto scattare la polemica di Beretta è la questione relativa all’immobile di Finalpia, collocato a Finale Ligure, e le vicende relative al cambio di Cda forzato, voluto dal primo cittadino cremasco, che ha portato nella propria giunta Giorgio Pagliari e Primo Podestà (come capo gabinetto), ovvero due membri chiave di Finalpia.

Depauperamento dell’immobile

“Diversi anni, troppi anni fa – accusa Beretta – hanno scelto di alienare il patrimonio di Finalpia. PD e Bonaldi in testa ma senza strategia, non ottenendo alcun risultato. Anzi, purtroppo uno l’hanno già centrato: il lento ma progressivo depauperamento del valore patrimoniale dell’immobile di Finalpia, a suo tempo periziato per 10.000.000 di euro, ma ora a bilancio per 7.000.000 di euro. Già il 30% in meno. Un grande successo!!! Pardon, un insuccesso annunciato”.

Destinazione d’uso da modificare

Beretta, inoltre, reputa la destinazione ad uso alberghiero un grande ostacolo per la vendita dell’immobile in quanto, secondo il consigliere comunale, rende più complessa l’appetibilità verso nuovi investitori.

“Ci fanno scoprire, solo oggi, di un vincolo che non aiuta di certo a mettere sul mercato nelle, e alle, migliori condizioni l’albergo di Finalpia vincolato per il 65% a struttura alberghiera – sottolinea Beretta nel comunicato – quindi senza alcuna possibilità di trasformare quella realtà in un residence, l’unica forma e modalità per la quale trovare investitori e mantenere inalterato il valore patrimoniale dell’ex colonia cremasca”.

La fusione con Fondazione Benefattori Cremaschi

“Sul futuro immobiliare di Finalpia resta in campo da tempo l’unica proposta che aveva un senso – prosegue Beretta – la mia: fusione per incorporazione della Fondazione Opera Pia Climatica cremasca nella Fondazione ‘Kennedy’. Sostanzialmente le due Fondazioni hanno simili finalità sociali, Fbc non avrebbe avuto difficoltà a sanare nel tempo i debiti della struttura di Finalpia, ( il prossimo bilancio di questa Fondazione ci dimostrerà che li avrebbe potuti sostenere e onorare senza particolari difficoltà) oltre a rivalutare il proprio patrimonio immobiliare e quindi nel futuro, se lo avrebbe ritenuto necessario, a vendere senza essere con l’acqua alla gola e dopo avere messo in campo tutte le energie istituzionali e non, per convincere il comune di Finalpia a rivedere le attuali destinazioni d’uso così da rendere più reddituale e valorizzato l’attuale struttura alberghiera”.

“Se la mia proposta poteva essere perseguita, se aveva le gambe per camminare, perché non è stato fatto? – si domanda il capogruppo di Italia Viva, che poi attacca – Perché si è lasciato che si formassero crepe anche a favore di eventuali interessi mafiosi. Una pagina mai sfogliata per quanto risaputa”.

Il cambio di Cda

Beretta, infine, entra nel cuore della polemica: il vertice di Finalpia che cambia volto in un momento di difficoltà.
“Oggi anche i membri del cda attuale – tuona – alzano bandiera bianca sul passato senza avere chiaro cosa ci riserverà il futuro. In un momento così difficile cosa ti va a pensare il sindaco? Di decapitare il vertice lasciando ad altri un domani da gestire che chi ha lasciato non era e non è stato in grado di risolvere. Un capitano abbandona per ultimo la nave in difficoltà. Non scarica su altri i propri insuccessi. Un sindaco che cambia assessori senza ammettere le sue responsabilità e fa assessore il presidente attuale di “Finalpia”. A quale pro?”

La preoccupazione di Beretta, adesso, è che l’immobile non venga svenduto: “Attendiamo buone nuove. Uno che arrivi però a svendere non ci interessa. Quello sarebbero tutti in grado di farlo. Serve ben altro. O no?”

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