Caso Badaoui, anche Musumary
si espone: "Situazione pesante"
A Crema tiene banco lo spiacevole episodio di razzismo accaduto a Sabrina Badaoui, militante della Sinistra Italiana, insultata e accusata ingiustamente di un furto solo perché di origine marocchina.
Sulla questione è intervenuta anche l’assessora al Welfare di Crema Anastasie Musumary, la quale ha voluto esprimere solidarietà a Badaoui.
“Se non hai mai subito razzismo o qualsiasi forma di discriminazione “sulla tua pelle”, non puoi capire cosa si prova – scrive in una nota Musumary – Il razzismo e la discriminazione nei confronti di altre etnie in Italia è un fenomeno in crescita”.
L’assessora ha poi raccontato uno spiacevole retroscena in merito alla ricerca di una casa in città, diventata un’impresa a causa del suo colore della pelle.
“Veniamo discriminati, soprattutto, quando si tratta di accedere alla casa e ad un’occupazione dignitosa – spiega l’assessora – E’ stato un incubo trovare una casa in città, e quando contattavo i proprietari o gli agenti immobiliari, per evitare fraintendimenti, dichiaravo esplicitamente di essere nera”.
Musumary ribadisce che la situazione sta diventando pesante. Complice anche il mondo dell’informazione, reo di contribuire alla criminalizzazione generalizzata dei migranti, dei profughi e dei cittadini stranieri; e ovviamente la politica, la quale sfrutta la rabbia della popolazione e la crisi economica per alimentare questo clima.
Per questo motivo, Musumary ha annunciato il primo di una serie di incontri nelle scuole medie, per educare i più piccoli sul tema razzismo: “Dobbiamo partire dai più piccoli, dall’istruzione, formazione e dialogo aperto con le scuole. Da lunedì, insieme alla Consulta interculturale di Crema, affronteremo il tema del razzismo e delle diversità in una scuola media della città. E’ importante educare, sensibilizzare e agire contro ogni forma di discriminazione basata sull’origine etnica, la razza o la diversità”.
Il comunicato si chiude con una celebre frase di Umberto Eco: “Eliminare il razzismo non vuol dire mostrare e convincersi che gli Altri non sono diversi da noi, ma comprendere e accettare la loro diversità.”