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Pergo - Virtus Verona:
chi dà un calcio alla crisi?

Venerdì alle ore 17 al “Voltini” di Crema arriva la Virtus Verona, formazione che, per certi versi ma più in grande, ha ricalcato la partenza e l’andamento dei gialloblu: al primo posto ancora nel mese di ottobre, la formazione del presidente-allenatore Fresco ha poi avuto una flessione che l’ha portata oggi ad avere 24 punti.

Adesso è davvero vietato sbagliare: lo dicono anzitutto i numeri. Dopo una grande partenza, la migliore da quanto è tornato in serie C nel 2019, il Pergo si trova per la prima volta in stagione a ridosso della zona playout. Pari punti con la Pro Patria, con la quale ha però perso lo scontro diretto in casa, a causa di un ultimo mese asfittico, in cui non sono arrivate vittorie e in cui il luminoso pareggio imposto dalla seconda della classe, il Padova, non basta a fare luce sul resto del cammino.

Venerdì alle ore 17 al “Voltini” di Crema arriva la Virtus Verona, formazione che, per certi versi ma più in grande, ha ricalcato la partenza e l’andamento dei gialloblu: al primo posto ancora nel mese di ottobre, la formazione del presidente-allenatore Fresco ha poi avuto una flessione che l’ha portata oggi ad avere 24 punti, lontanissima dal primo posto ma pur sempre in una zona tranquilla e dentro, con merito, la griglia playoff.

Una società che ha imparato a stare in categoria, sulla scorta di un grandissimo girone di ritorno, quello dello scorso anno, e di un’andata comunque di livello importante. Molto di più insomma di una squadra sorpresa o, come si chiamano spesso, di una squadra simpatia. I problemi, numericamente parlando, sembrano essere in attacco con 19 gol segnati in 16 gare, il dato più basso delle prime otto della classe, anche se i 20 gol subiti stanno facendo la differenza in positivo. L’ultimo successo risale in effetti al 4-0 rifilato al Trento alla 12esima giornata, risultato anomalo a livello di gap, poi sono seguite tre sconfitte e un pareggio. Insomma, non proprio una squadra in salute.

E se Casarotto è il bomber con 6 centri, ecco che l’uomo più rappresentativo è l’eterno Juanito Gomez, già in serie A al Verona. Tra i più presenti anche i difensori Daffara e Cabianca e i mediani Metlika e Demirovic, per una squadra mediamente giovane dove però non manca nemmeno l’esperienza. Una sfida tosta, probabilmente ruvida, resa ancora più arcigna dal momento poco felice di entrambe le contendenti.

Giovanni Gardani

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