Cronaca

Water Alliance per la tutela
dell’acqua salubre e sicura

Il convegno, organizzato dalla Rete che unisce i 13 gestori lombardi, ha messo al centro l’articolata attività laboratoriale svolta quotidianamente per garantire agli oltre 9 milioni di cittadini serviti un Servizio Idrico Integrato di eccellenza, anche alla luce delle recenti normative

Negli spazi dello storico Teatro San Domenico di Crema, si è tenuto il Festival dei Laboratori, convegno organizzato da Water Alliance – Acque di Lombardia, che riunisce le 13 società del Servizio Idrico Integrato regionale. Cuore dell’appuntamento, la Direttiva UE 2020/2184 sulle acque potabili, il suo recepimento nel nostro Paese e l’impatto che l’introduzione della normativa avrà sulle attività dei laboratori della Rete.

L’incontro, moderato da Sara Monaci, giornalista de Il Sole 24 Ore, ha visto avvicendarsi figure istituzionali, esperti e tecnici del settore che, con uno sguardo di ampio respiro – dal livello regionale, a quello nazionale ed europeo – hanno anticipato le future sfide che il SII dovrà affrontare per garantire la propria mission, ossia assicurare ai cittadini e consumatori un’acqua sicura, buona e di qualità.

La Direttiva 2020/2184, infatti, non solo accoglie l’eredità della precedente 98/83/CE, ma apporta sostanziali novità, tra cui l’introduzione di nuovi parametri da analizzare, l’implementazione di un approccio basato sull’analisi del rischio, una valutazione della rete idrica interna agli edifici, la promozione di un migliore accesso all’acqua, una più stringente regolamentazione della tipologia di informazioni da fornire ai consumatori, fino all’omogeneizzazione dei differenti sistemi nazionali di approvazione dei materiali a contatto con le acque destinate al consumo umano.

L’evento è entrato nel vivo con i saluti istituzionali dell’ing. Enrico Pezzoli, Presidente e AD di Como Acqua, nonché portavoce di Water Alliance, e da Cristian Chizzoli, Presidente di Padania Acque, che ha ospitato l’evento. L’apertura dei lavori è stata invece affidata a Stefano Ottolini, Direttore Generale Padania Acque. Il focus si è incentrato sulla normativa europea – ed il suo recepimento in Italia – attraverso il contributo di Luca Lucentini, Direttore del Reparto di Qualità dell’Acqua e Salute dell’Istituto Superiore di Sanità che ha delineato con precisione il senso, il fine, l’efficacia e l’evoluzione dei controlli che il Centro Nazionale per la sicurezza delle acqua attua nel nostro Paese e la loro espressione nelle linee guida nazionali per l’implementazione dei piani di sicurezza dell’acqua.
Il testimone è passato a Silvia Bartolini, Capo dell’Unità Marine Environment and Clean Water Services della Commissione Europea la quale, partendo dalle sfide globali che ci troviamo ad affrontare in quest’epoca, ha evidenziato priorità e impegni presi dall’UE all’interno dell’articolato Green Deal europeo, ripercorrendo la road map che il Vecchio Continente si è posto, attraverso la Direttiva 2020/2184. Sempre sugli aspetti correlati alla salute, sicurezza e qualità della risorsa idrica, dettagliando le attività che ATS Val Padana mette in campo a fianco del Gestore del Servizio Idrico Integrato nella sorveglianza puntuale delle acque destinate al consumo umano, si è sviluppato l’approfondimento di Cristina Somenzi, Direttore del DIPS (Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria) di ATS Val Padana.
È seguita la tavola rotonda, cui hanno preso parte Paolo Vicentini, Coordinatore della Rete dei Laboratori Water Alliance e Responsabile Funzione Qualità Sostenibilità Sicurezza Ambiente di Padania Acque, Desdemona Oliva, Direttore Ricerca e Sviluppo Gruppo CAP, Sabrina Sorlini, Professore Ordinario di Ingegneria Sanitaria-Ambientale del Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio, Ambiente e di Matematica (DICATAM) dell’Università degli Studi di Brescia. Al panel si sono unite anche le voci tecniche di Luca Lucentini e di Cristina Somenzi.
Le conclusioni sono state affidate a Massimo Sertori, Assessore agli Enti Locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo risorsa idrica di Regione Lombardia, a Salvatore Mannino, Direttore Generale di ATS Val Padana e ad Alessandro Lanfranchi, Amministratore Delegato di Padania Acque.
L’ing. Enrico Pezzoli, portavoce della Rete, commenta il successo del convegno: “Questi eventi sono momenti di confronto indispensabili per Water Alliance: stimolano riflessioni, consentono di indagare le evoluzioni del servizio, facendo il punto sullo stato dell’arte ma soprattutto favorendo una proiezione verso il futuro. Il nostro lavoro, la custodia, la valorizzazione e la gestione della risorsa idrica non si esauriscono mai e ci impongono costantemente di adottare nuove strategie, approntare progetti e sostenere investimenti nel segno dell’innovazione e della sostenibilità, con la consapevolezza che, per difendere un bene di tutti, l’acqua, si richiede uno sforzo sinergico, esattamente quello che la nostra Rete ha come vocazione”.

Proprio nel contesto della svolta normativa portata dalla Direttiva Europea, focus del Festival dei Laboratori, si è perfettamente inserito il racconto della quotidiana attività laboratoriale che le 13 società retiste di Water Alliance conducono con successo.

“Ogni gestore ha la responsabilità di monitorare la qualità dell’acqua erogata ai propri utenti. Questo obiettivo trova conferma e implementazione ulteriore proprio grazie alla rete di laboratori di Water Alliance. Unire le forze, significa a livello fattuale poter contare su un vero network, capillarmente distribuito sul territorio in 22 sedi con 171 operatori che annualmente analizzano 2.852.148 parametri e 144.315 campioni, mettendo a sistema comune competenze, tecnologie e know-how”, riferisce Stefano Ottolini, Direttore Generale Padania Acque e referente della Rete dei Laboratori Water Alliance.
La presenza dell’Assessore Regionale Massimo Sertori, anche in rappresentanza del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, conferma ancora una volta lo stretto dialogo che Water Alliance intesse con le istituzioni: “È indispensabile una programmazione ordinata degli interventi strutturali necessari a un utilizzo sempre più razionale della risorsa idrica ed al miglioramento e tutela della sua qualità. Per fare ciò non si può prescindere da un profondo e diretto coinvolgimento da parte di tutti gli attori del settore, in quanto condividiamo un obiettivo comune, ossia tutelare, conservare e utilizzare in modo sostenibile un bene vitale che, alla luce dei cambiamenti climatici in corso, non possiamo più dare per scontato”.

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