Cronaca

Milano Beauty Week: l'industria
cosmetica vale 13.3 miliardi

Milano Beauty Week torna ad animare il capoluogo lombardo fino al 2 ottobre 2023 con un ricco e articolato palinsesto che, come per la precedente edizione, si propone di coinvolgere la cittadinanza, guidandola alla scoperta di una filiera che si colloca tra le eccellenze del made in Italy. I numerosi eventi confermati sono declinati nei temi-guida innovazione, sostenibilità, inclusione ed emozione.  Per questa seconda edizione “raddoppiano” gli hub principali della settimana dedicata alla cultura della bellezza e del benessere: accanto all’ormai tradizionale beauty village all’interno dello storico Palazzo Giureconsulti, a pochi passi dal Duomo, anche Palazzo Castiglioni, gioiello del Liberty italiano, accoglierà nei suoi spazi gli appuntamenti di Milano Beauty Week 2023. Arricchiranno il palinsesto anche gli eventi curati direttamente dalle aziende cosmetiche, dalle realtà distributive, commerciali e di servizi del settore cosmetico, aderenti al progetto.

Nel 2022 il fatturato totale dell’industria cosmetica in Italia ha raggiunto i 13,3 miliardi di euro, in crescita del 12,4% rispetto al 2021; da evidenziare l’incremento rispetto al 2019 (pre-pandemia) con un +10,2%. Positive anche le stime per il 2023 che vedono il fatturato crescere ulteriormente. Se si considera l’intero sistema economico della cosmesi, dalle aziende che producono cosmetici, ai macchinari per la produzione e il confezionamento, al packaging, alle materie prime, alla distribuzione, alla logistica e al retail, il fatturato generato è di 36 miliardi di euro.

Le esportazioni rappresentano il 44% del fatturato totale del settore. In particolare, nel 2022 hanno sfiorato i 5,9 miliardi di euro, in crescita di ben 18,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente; per il 2023 le stime segnalano ancora un andamento positivo che permetterà di superare i 6 miliardi di euro per i cosmetici esportati dal nostro Paese verso i mercati internazionali. Questi risultati consentono di inquadrare livelli record per la bilancia commerciale (rapporto export-import) che nel 2022 tocca i 3,3 miliardi di euro con una crescita di oltre 540 milioni rispetto al 2021.

L’indispensabilità del cosmetico è ribadita dall’andamento positivo dei consumi nel mercato italiano che nel 2022 superano quota 11,4 miliardi con un trend positivo
dell’8,5% sul 2021. Nel paniere di consumo di cosmetici i prodotti per la cura viso (16,4%), la cura corpo (15,3%)m e la profumeria alcolica (13,6%) restano trainanti in termini di peso sul totale degli acquisti nei canali tradizionali.

Significativa è anche la ricaduta occupazionale legata al sistema della cosmetica in Italia. Si tratta di un vero e proprio effetto moltiplicatore che comporta 6,3 posti di lavoro aggiuntivi nella filiera allargata per ogni addetto dell’industria cosmetica. Inoltre, le aziende dedicano a salari e contributi 6,4 miliardi di euro, dando lavoro a circa 155.000 addetti nella catena che va dalla produzione alla distribuzione. Il numero dei lavoratori sale a 390.000 includendo i canali professionali di estetica e acconciatura. I salari pagati, se comparati ai consumi, equivalgono a quanto necessario per il sostentamento di 220.000 famiglie.

Il settore cosmetico è letteralmente guidato dalla scienza: basti pensare che circa il 6% del fatturato delle aziende, il doppio della media nazionale, viene investito in ricerca e sviluppo con l’obiettivo di proporre prodotti dai sempre più elevati standard di qualità, sicurezza e innovazione. Inoltre, a livello europeo, sono oltre 32mila gli scienziati costantemente impegnati nella ricerca e nello sviluppo di prodotti cosmetici, ulteriore testimonianza dell’importanza della ricerca scientifica per il comparto.

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