Cronaca

Agnadello e i suoi preti
nel libro di don Pandini

Presentato ieri sera nella splendida cornice della chiesa di San Bernardino ad Agnadello, il terzo “Quaderno della Proloco” dal titolo, “Storie di un paese e dei suoi preti. Agnadello, la Parrocchia e i suoi preti tra la metà del 1800 e gli anni ’50 del XX secolo”, opera dell’agnadellese don Giandomenico Pandini, alla presenza di don Paolo Fusar Imperatore, docente di Storia della Chiesa e Direttore dell’Archivio Storico Diocesano di Cremona e di Pierina Bolzoni, presidente della Proloco. Un’opera quella di don Pandini che rappresenta un’istantanea del paese dell’alto cremasco, tra aneddoti e vita parrocchiale, così come appare dall’analisi dei dati delle Visite Pastorali dei Vescovi, da Antonio Novasconi nel 1853 a Giovanni Cazzani nel 1949, corredata di approfondimenti sui sacerdoti nativi di Agnadello.

“Posso fare qualcosa per il mio paese” ha esordito così il direttore dell’Archivio Storico Diocesano di Cremona, raccontando il primo incontro con l’autore del volume, e quindi i primi passi di questo meticoloso lavoro di ricerca, dal quale sono emerse tante curiosità che costituiscono poi la micro storica dei territori. Ad esempio, l’evoluzione delle letture dei parrocchiani attraverso il numero di copie di “Vita Cattolica” o anche l’evoluzione delle dinamiche elettorali e ancora, curiosità come il contributo degli agnadellesi al finanziamento della spedizione dei Mille e soprattutto, la scoperta di due figure di sacerdoti del paese, che hanno avuto un servizio sociale ed educativo di notevole livello, don Vittore Arcinetti (1823-1901) e don Luigi Motti (1857-1916). Don Arcinetti fu insegnante, addirittura primo preside del Liceo classico “Alessandro Manzoni” di Milano, persona che ha girato l’Italia dirigendo le scuole del Regno, in Lombardia, Piemonte, Campania e Puglia. Don Motti invece, operò a Ginevra patria del calvinismo, ed in quegli anni con una forte presenza socialista e con quello che poi sarebbe diventato il protagonista della rivoluzione russa. Nella prima decade del novecento, don Motti mandato a Ginevra dal vescovo Geremia Bonomelli fu tra i pionieri dell’opera di assistenza agli italiani emigrati in Svizzera, tra tante difficoltà logistiche e operative.

Completa il lavoro, riferisce l’autore, un “piccolo manipolo di lettere dei sacerdoti di Agnadello al vescovo Cazzani, tra il 1920 al 1949, con tante informazioni di carattere pastorale, ma anche sociale e locale, per un volume aperto a ulteriori ricerche e approfondimenti”.

Particolarmente approfondita la lunga stagione di don Ernesto Tabaglio, ripresa anche da Giorgio Merigo, presidente della BCC Caravaggio e Cremasco, tra coloro che hanno reso possibile la pubblicazione dell’opera: il presidente ha ricordato l’opera di don Tabaglio nella creazione della Cassa Rurale di Agnadello nel 1923, interpretando il magistero sociale cristiano, avendo quale guida l’espressione “Con il denaro dei poveri poter servire i poveri”.

Nelle quattrocento pagine del lavoro certosino di ricerca e digitalizzazione dei dati in Archivio Storico da parte di don Pandini, alla base del volume presentato ieri quindi, uno spaccato di vita sociale ed evoluzione di Agnadello, nelle varie epoche interessate dalla ricerca, con il susseguirsi delle annotazioni dei diversi preti proprio in occasione delle già richiamate visite dei vescovi. “Chi non ha avuto a che fare con un prete che ha segnato la vita?” è stato detto dai relatori, perché un prete segna sempre la vita, nel bene e nel male, così come questa ricerca appassionata di don Pandini è al tempo stesso, testo che guarda alla storia del passato, ma anche occasione per stimolare uno sguardo verso la realtà di oggi della parrocchia.

Tra gli interventi anche il saluto del sindaco di Agnadello, Stefano Samarati che si è complimentato con l’autore, mentre sul finale anche il riferimento alla recente ordinazione sacerdotale di don Andrea Bani, presente in prima fila, al quale il presidente della BCC, Giorgio Merico, riprendendo alcuni scritti di Papa Francesco ha formulato i suoi auguri, per un ministero improntato alla “compassione, alla vicinanza e alla tenerezza”.

Il libro di don Pandini è disponibile presso la locale Proloco al costo di 20 euro.

Ilario Grazioso

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