Cronaca

CER, candidato il progetto
per il bando regionale

A Crema si insiste sulle comunità energetiche rinnovabili: è stato infatti candidato il progetto per il bando di Regione Lombardia

Le comunità energetiche rinnovabili continuano a rappresentare un tema caro al Comune di Crema che, in collaborazione con Consorzio.it, candida il progetto per un bando regionale. Dopo aver presentato le opportunità ai cittadini nei singoli quartieri, oggi sono stati messi in evidenza i numeri del percorso fatto fino a questo momento.

Sono circa 500 le manifestazioni d’interesse raccolte a Crema, addirittura quasi 1000 coinvolgendo il territorio cremasco. Numeri importanti, che potrebbero concretizzare il progetto in breve tempo.

L’idea è quella di partire da una ventina di impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici comunali, che porterebbero a coprire il fabbisogno energetico di 185 punti di prelievo comunali, 30 imprese e circa 400 utenze domestiche.

I fondi deriverebbero da finanziamenti di Regione Lombardia, risorse Pnrr, coinvolgimento del settore bancario e capacità di reinvestimento da parte della comunità stessa. Il reinvestimento verrebbe indirizzato su nuovi impianti, portando benefici per le fasce più deboli e per alimentare progetti di carattere territoriale.

Si stima che si potrebbe arrivare a generare un potenziale valore di circa 2 milioni e mezzo all’anno, di cui circa 1 milione di ricavi derivanti dall’energia condivisa, così come presentato dall’amministratore delegato di Consorzio.it Bruno Garatti.

Al progetto hanno partecipato attivamente anche altri soggetti del territorio, come Padania Acque, la Diocesi di Crema, la Fondazione Benefattori Cremaschi e la RSA locale, oltre ad alcune aziende locali e soprattutto moltissimi cittadini.

“Si tratta di un progetto di rete che è un caso unico, un passo per andare nella direzione delle cer per un territorio più sostenibile” sottolinea il sindaco di Crema Fabio Bergamaschi. “Siamo alla terza tappa del percorso – spiega invece l’assessore Bordo – L’aspettativa è elevata, dovremo essere capaci di dare risposte veloci, in sintonia. La prima cer magari non vedrà la luce quest’anno, ma le attività devono andare nella direzione di portarci ad averle nel prossimo anno”.

Simone Guarnaccia

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