Cronaca

A Crema il 15 ottobre il primo
convegno degli Uffici Migrantes

Sabato 15 ottobre avrà luogo a Crema, all’Auditorium Manenti, il primo Convegno degli Uffici Migrantes della Lombardia. Il titolo dell’evento è: “Di generazione in generazione conferme o rivoluzioni?”. La sfida aperta delle cosiddette “seconde generazioni”.

“Le chiamano genericamente “seconde generazioni”, ma chi sono realmente questi ragazzi e ragazze che popolano le nostre strade, le nostre scuole, i nostri luoghi di ritrovo? Sono per lo più nati in Italia o vi sono giunti molto piccoli, figli di famiglie provenienti dall’estero ed hanno alle spalle un ricco e personalissimo percorso di integrazione” scrivono gli organizzatori per illustrare l’evento.

“Se i loro genitori infatti sono arrivati in Italia armati di una grande forza d’animo e allo stesso tempo animati da un invidiabile spirito di adattamento, ben diversa è stata la sorte riservata a loro in quanto figli. La situazione in un certo senso si è rovesciata. Di fatto questi ultimi hanno trovato più semplice e scontato il contatto con la realtà italiana, nella quale volenti o nolenti si sono trovati immersi fin dalla nascita, mentre hanno faticato maggiormente nel mantenere stretti legami con il mondo culturale e religioso d’origine.

Così ognuno di loro infatti è stato un vero e proprio laboratorio multiculturale dove hanno trovato posto, seppure in maniera diversa e in percentuali variabili la cultura d’origine e la cultura italiana nella quale si sono trovati immersi fin dalla nascita. Ma nonostante queste potenzialità, rischiano di non contare nulla.

Per questo motivo le Chiese lombarde, attraverso i propri Uffici Migrantes, hanno deciso di approfondire la conoscenza di questi giovani, mettendosi soprattutto al loro ascolto, perché hanno il diritto di essere identificati per quello che sono e non in base a presunte “radici”.

Scorrendo infatti il programma del Convegno, notiamo come dopo una riflessione introduttiva, volta ad inquadrare la complessità e la vastità del problema, ben due interventi sui quattro previsti, sono lasciati ai giovani. Accettare le loro sfide, magari le loro provocazioni sono una grande opportunità per superare tante paure.

L’occhio indiscreto ed “oggettivo” della cinepresa ci offrirà un’occasione in più per approfondire un argomento estremamente ricco, ma che per troppo tempo o è rimasto relegato in un limbo di totale e voluta ignoranza o è stato ridotto a semplice slogan propagandistico.

Il riproporre infine la Mostra: I volti, le storie ogni ritratto è un’opera d’arte e, svelandoci la sua storia, ci invita a custodirla, curata dalla Consulta Intercultura del Comune di Crema e già apprezzata da molti visitatori sia a Crema che a Capralba, significa contribuire a rimuovere barriere culturali e suscitare nei visitatori emozioni e riflessioni su come il mondo in cui viviamo stia già cambiando e su come diventerà, nel prossimo futuro, sempre più multietnico e multiculturale”.

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