Economia

Cosmetica Italia, nel 2022 crescita
del settore stimata del 7,6%

Un 2022 in netta crescita rispetto agli anni passati, con una previsione più contratta per il 2023. Un periodo di investimenti importanti, in crescita anche l’indice di competitività del paese, mentre preoccupano tasso d’inflazione e di disoccupazione.

Questi i dati e le analisi fornite da Cosmetica Italia, che ha seguito da vicino l’evoluzione dell’industria cosmetica in questi anni tramite le statistiche che hanno riguardato il settore.

L’esposizione dei dati è avvenuta questa mattina tramite un webinar in cui sono intervenuti Benedetto Lavino, Presidente reggente Cosmetica Italia che si è focalizzato principalmente su mercato e industria cosmetica, Gian Andrea Positano, Responsabile Centro Studi Cosmetica Italia che invece si è concentrato sulle nuove realtà e opportunità oltre le criticità di scenario, e Giovanni Foresti, Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo che ha esposto lo scenario dell’economia con i possibili risvolti per la cosmetica italiana.

“Le performance del settore confermano l’attitudine delle imprese alla resilienza e la loro capacità di reazione in uno scenario economico in tensione. Come accaduto durante altre congiunture negative, l’industria cosmetica ha ribadito la sua storica tenuta: un risultato raggiunto grazie alla continuità, anche in tempi di crisi, degli investimenti su leve strategiche – ha commentato Benedetto Lavino – A fine anno stimiamo che il fatturato globale del settore cosmetico supererà i 13 miliardi di euro, in crescita non solo rispetto al 2021 (+10,7%), ma anche nel confronto col periodico pre-pandemico (+8,3% rispetto al 2019). Il cosmetico resta irrinunciabile per il consumatore e la sua industria cresce, aumentando il suo valore nel panorama manifatturiero italiano”.

Le esportazioni concorrono in maniera decisa al raggiungimento di questo risultato: nel 2022 si prevede che si approssimeranno ai 5,6 miliardi di euro con un incremento di oltre il 15% rispetto all’anno precedente.

Come consueto, l’Indagine congiunturale entra poi nel dettaglio dell’andamento dei canali distributivi, evidenziandone i principali trend.

Nello specifico, si delinea un consolidamento di nuove abitudini di consumo che descrivono il passaggio a una fase successiva rispetto a quella dei lockdown e della pandemia: la multicanalità appare come una strategia sempre più ricorrente anche tra le imprese, frutto di una contaminazione tra canali tradizionali e nuovi.

Secondo le stime, la profumeria selettiva a fine 2022 sarà interessata da un rimbalzo positivo, +15%, tornando così a occupare la seconda posizione, persa solo durante il periodico pandemico, tra i canali di vendita di cosmetici in Italia.

I canali professionali (acconciatura ed estetica), dopo gli importanti impatti legati alle restrizioni per l’emergenza sanitaria, torneranno a crescere a doppia cifra, rispettivamente a +14,3% e +11,4%.

Ormai fenomeno consolidato anche per il settore cosmetico, l’e-commerce ribadisce il suo ruolo trainante per l’andamento del mercato interno proiettando per il 2022 una crescita del 12,3% e confermandosi quarto canale di vendita di cosmetici in Italia.

La grande distribuzione, principale canale distributivo per i cosmetici con una quota superiore al 40%, chiuderà l’anno a +5,4%, mentre la farmacia, su cui meno hanno pesato le ripercussioni del Covid in termini di frequentazioni, registrerà un +3,4% collocandosi al terzo posto tra i canali distributivi.

Più ridotta la velocità di ripresa delle vendite dirette (porta a porta e per corrispondenza) per cui si prevede un +1,7%; pressoché stabile invece l’erboristeria (+0,2%) per la quale le recenti rilevazioni sui cosmetici a connotazione naturale e sostenibile segnalano ampi margini e potenzialità.

Infine, il contoterzismo proietta una chiusura 2022 a +9,4%: nonostante rimangano difficoltà nella programmazione dei lotti produttivi e nella visione a medio-lungo termine, la ripresa della componente estera della domanda è un segnale che indica buone prospettive.

“Analizzando gli indicatori industriali emergono intenzioni di investimento sostanzialmente ottimistiche, che non vengono quindi penalizzate dalle forti tensioni sui prezzi e sulle materie prime – ha evidenziato Gian Andrea Positano – Proseguono con costanza gli investimenti in nuovi macchinari e nel grado di utilizzo degli impianti: una conferma della vocazione resiliente del comparto che con proattività anticipa l’evoluzione della domanda, scegliendo di investire anche in momenti di pianificazione più incerta”.

I dati del settore cosmetico risultano essere nel complesso molto positivi, con una crescita del mercato stimata per la fine del 2022 del 7,6%. Ovviamente anche questo settore ha risentito degli aumenti dei prezzi dell’energia, con un impatto pesante sui costi delle aziende da fissare intorno al 4,2%, ma nonostante questo c’è grande fiducia per il futuro soprattutto grazie a liquidità e patrimonializzazione.

Da sottolineare anche l’impegno del settore nella direzione della sostenibilità, grazie ad una maggiore attenzione nei confronti dei prodotti green, ed un dato importante che riguarda ricerca e sviluppo, ambito nel quale vengono investiti tra il 5,8% ed il 6,2% delle risorse economiche disponibili.

Simone Guarnaccia

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