Lettere

Investimenti sulla sanità
nel Cremasco, alcune riflessioni

da Matteo Piloni - Consigliere regionale PD

Egr. Direttore,

lo scorso lunedì 18 luglio la giunta regionale ha deliberato il programma regionale straordinario degli investimenti nella sanità nell’ambito dell’edilizia sanitaria. All’interno sono contenuti quattro investimenti nella nostra provincia, tra cui le risorse per avviare la progettazione del nuovo ospedale di Cremona.

Uno di questi riguarda il nostro Ospedale di Crema e, nello specifico, la realizzazione della nuova palazzina per la Riabilitazione Psichica Integrata, da destinare alla nuova sede UONPIA (Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza) e Comunità Riabilitativa ad Alta Assistenza (CRA), per un importo di 4.850.000 euro. Progetto inserito nell’ambito dei “progetti strategici territoriali”. Un intervento molto importante per rispondere alle forti criticità di spazi dell’attività della psichiatria infantile che, oltre alla gravissina carenza di personale su un settore estremamente delicato ed importante, ha anche una carenza di spazi che, con questa palazzina, troverebbero soluzione all’interno dell’attuale area dell’ospedale maggiore di Crema. Un investimento che trovo molto importante e che è sostenuto e deve essere sostenuto da tutto il territorio. Un investimento che merita qualche elemento di chiarezza.

La soluzione migliore, come detto più volte, sarebbe stata quella di investire queste risorse nel recupero dell’immobile dell’ex tribunale, adiacente all’Ospedale, proprio per inserire i servizi di neuropsichiatria, la casa di comunità e non solo.

La giunta regionale, nonostante le rassicurazioni verbali del presidente Fontana in visita a Crema in due occasioni, ha invece deciso di investire 1.480.000 euro dei soldi del PNRR per la realizzazione della casa di comunità nella sede di via Gramsci, nonostante tutte le oggettive criticità logistiche sollevate, a partire dalle difficoltà di parcheggio, e di destinare con la delibera di lunedì circa 5 milioni di euro di risorse proprie per una nuova palazzina.

La somma dei due interventi (6.3 milioni di euro) si avvicina molto alla cifra ipotizzata per il recupero dell’ex tribunale (8.250.000 di euro secondo il progetto deliberato nel 2017, senza contare dei risparmi che sarebbero stati ottenuti dal venire meno degli attuali affitti che l’asst paga). Una differenza di circa 2 milioni di euro che per la Regione non sono certo una cifra impossibile, anzi. E che non sono i 10 milioni che la Regione ha sostenuto di dover spendere per l’ex tribunale, per i quali ho fatto una richiesta di accesso agli atti senza mai ottenere risposta. Per quanto riguarda invece le giustificazione di mancanza di idoneità di eventuali spazi, non si comprende come l’ex tribunale sia idoneo come centro vaccinale, ma da scartare come Casa della Comunità o quale altro presidio di potenziamento dell’Ospedale di Crema. E’ bene ricordare, infine, che ad oggi il Comune di Crema ha speso 300 mila euro di risorse proprie (al netto degli importanti contributi dell’associazione insieme per Cremona e dell’azienda delle farmacie comunali) per l’allestimento del centro, confermato fino a fine anno, senza ottenere da Regione ad oggi alcun rimborso. E ha dato inoltre corso alle spese di adeguamento sismico (100 mila euro) conseguenti alla richiesta, sempre di Regione, delle verifiche strutturali necessarie per la realizzazione della casa di comunità.

Non si stratta quindi di mancanza di risorse (la Moratti ha dichiarato che l’operazione ex Tribunale costava troppo!) ma di mancanza di volontà e di una precisa scelta politica. Che continua ad essere per me sbagliata e incomprensibile! Avremmo potuto recuperare un immobile già esistente e funzionale (il centro vaccinale è lì a vedersi), ma purtroppo non sarà così.

La proposta di realizzazione della nuova palazzina risponde comunque alle esigenze di spazi di alcuni importanti servizi socio sanitari, e per questo va sostenuta, confermando quella necessità da sempre da noi evidenziata per i servizi del nostro ospedale, il nostro territorio e per i cittadini cremaschi. Un sostegno che però non sana una scelta sbagliata.

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