Mai più da soli, "il dono più
grande è la consapevolezza"
“Un’esperienza che ha superato ogni aspettativa”. Si avverte della soddisfazione nelle parole di Paola Beltrami, socia fondatrice della Federazione italiana di musicoterapia, impegnata in queste ore nei momenti conclusivi della seconda settimana estiva Mai più da soli, dedicata a bambini e famiglie di persone con disabilità presso la Casa del pellegrino. “Non un centro estivo” aveva detto durante la conferenza stampa di presentazione, ma “un momento di condivisione per tutta la famiglia: bambino con disabilità, genitori, nonni e fratelli. Perché nessuno appunto sia più solo”. Così tra un momento di acqua relax per i genitori, attività montessoriane per i più piccoli, momenti di scherzo con i clown, attività assistite con gli animali, incontri formativi per i più grandi, “sono nati nuovi legami e nuove consapevolezze”. Protagonista indiscussa di questa esperienza è stata la musica “o meglio il suono, che valorizza ogni persona: pone ogni persona al centro”.
In questi giorni poi hanno preso il via nuove attività “sperimentali e che hanno lasciato il segno”. Dall’arteterapia a ritmo di musica, o meglio di arpa in collaborazione con Valeria Pozzi, passando per l’attività di avvicinamento al violino con Paola Tezzon, fino alle attività di gioco sport realizzate in collaborazione con l’asd Over limits. “Momenti che hanno coinvolto anche bimbi del loro centro estivo realizzando per l’appunto attività motorie a ritmo di musica, quasi fosse un dialogo tra il movimento del bambino ed il suono degli strumenti”. L’obiettivo ultimo è stato quello di creare nuove consapevolezze, generare nuovi sguardi “sui bambini, sul loro essere bambini, nonostante la disabilità”. Durante gli incontri i genitori “hanno dato vita a riflessioni interessanti”.
Dall’incontro con l’assistente sociale di Anffas Laura Bonomi sul progetto di vita, passando per la gita al Parco del Serio, fino all’incontro con Davide Cantoni, Giulia Cremaschi Trovesi, fondatrice della musicoterapia umanistica e Simona Colpani, psicomotricista e co fondatrice del modello della Risonanza corporea nella relazione circolare. “Le sensazioni che sono emerse sono diverse: da un senso di unione, all’imbarazzo, passando poi per una maggiore sicurezza, l’appartenenza ad un gruppo
ed il rispetto per l’unicità di ciascuno. L’aspetto comune sta in un maggior protagonismo e nel desiderio di condividere, di stare insieme, di confrontarsi. Credo questa sia la miglior risposta all’isolamento che spesso le famiglie di persone con disabilità sono portate a vivere”.
La creazione di nuove sinergie tra professionisti “consentirà la prosecuzione di una rete. Questa modalità di lavoro ha aiutato ciascuno di noi professionisti ad uscire dal guscio, a sperimentare, a metterci in gioco”. Le attività termineranno nella giornata di domani con una grande festa finale, in programma alle ore 21. “Sarà un bellissimo momento di condivisione tra musica, balli e canti appresi durante questa settimana insieme. Un’occasione per salutarci e dimostrare nei fatti che non saremo Mai più soli. Grazie a tutti coloro che a vario titolo si sono messi a disposizione per realizzare questa bella esperienza, soprattutto ai volontari nostri e del gruppo Scout”.