Beretta incontra Dagheti,
direttore della Caritas
Il candidato Simone Beretta ha incontrato, nella giornata di giovedì, Claudio Dagheti, direttore della Caritas di Crema.
“E’ stato un confronto aperto, sincero ed un plauso finale per una realtà che merita riconoscimenti sociali, economici ed una motivante ed operativa vicinanza. Anche qui, soprattutto qui, il volontariato estrinseca la sua portata umanitaria verso gli ultimi ai quali ridare una speranza e una rinnovata dignità” sottolinea Beretta.
“Le istituzioni possono molto verso la Caritas che ha bisogno di un territorio unito che condivida una strategia condivisa.
Quello che può la Caritas verso i più deboli non è sempre alla portata dei comuni più piccoli verso i quali Crema dovrebbe poter essere più solidale. Basta meno di quanto si pensi perché una realtà consolidata come la Caritas diocesana ‘lavori’ con ancora maggiore determinazione e tranquillità. Non a favore di se stessa ma per gli altri, gli ultimi. Ho detto loro che Crema può affinare al meglio la sua politica sociale e recuperare risorse per soddisfare esigenze non solo nell’immediato ma anche nel breve periodo”.
“Ho sostenuto che se diventassi sindaco la Coprogettazione, che continuo a condividere come modalità di risposta ai bisogni, sarà rivisitata. Non sarà più un unicum di tutte le cooperative ma in relazione ai servizi da prestare gli stessi saranno messi a gara favorendo una competitività che può solo migliorare l’offerta prestata ed un risparmio economico conseguente. Senza che per questo favorire una concorrenzialità al ribasso a scapito delle prestazioni da offrire e implementare. Resta comunque chiaro in me che una sana competizione verso settori delicati non potrà mai prescindere da una cooperazione condivisa rispetto agli obiettivi. Competizione e cooperazione insieme ma distinte”.
Beretta ha chiuso con un passaggio sulla preparazione del bilancio: “Ho suggerito anche a loro che è nella fase di preparazione del bilancio preventivo che le loro ragioni devono trovano ascolto e spazio. È lì che la risposta ai bisogni da soddisfare può trovare una più concreta corrispondenza al loro impegno sussidiario verso le carenze istituzionali. Anche per loro, senza chiedere la luna ma “pretendendo” il possibile. Essendo il consiglio comunale a votare il bilancio preventivo ho suggerito anche a loro di parlare, in quella fase, anticipatamente con tutti i gruppi consiliari, di maggioranza e minoranza, che hanno già dimostrato quando il confronto è serio che sono possibili altri compromessi. Se non verso le fragilità, verso cosa?”