Economia

Il sindacato sull'acquisizione di Ast:
"Siderurgia occasione per il rilancio"

Giudizi positivi dopo l'acquisizione dell'85% di Acciai Speciali Terni da parte del gruppo cremonese Arvedi. Secondo le informazioni che arrivano dalla Germania, il valore economico dell'operazione è superiore a 600 milioni di euro

Lo stabilimento dell'Acciai Speciali Terni

Sono numerose le reazioni positive che si sono succedute in queste ore dopo il definitivo passaggio dell’Acciai Speciali Terni (Ast) al gruppo cremonese Arvedi. Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha evidenziato come l’accordo sia un tassello importante per la creazione di un polo siderurgico italiano.

Il segretario generale Fim Cisl Roberto Benaglia e il segretario nazionale Valerio D’Alò dicono di accogliere “positivamente e con fiducia la notizia del closing che vede la cessione degli impianti dell’Ast di Terni dalla Thyssenkrupp al gruppo italiano Arvedi. Un’operazione – proseguono – indice di un settore, quello della siderurgia, che non racconta solo crisi e difficoltà ma che anzi può essere importante volano di rilancio per l’economia del paese, specie in un momento storico in cui il mercato e i prezzi e la richiesta dell’acciaio offrono possibilità concrete di rilancio”.

Secondo Francesca Re David, segretaria generale Fiom Cgil, e Gianni Venturi, responsabile siderurgia, “l’acquisizione può rappresentare un’opportunità di rilancio del settore degli acciai speciali e dell’intera siderurgia italiana: si possono trovare nuove opportunità di sviluppo per essere competitivi sui mercati europei e internazionali, collocandosi tra i primi produttori di acciaio a livello mondiale”. Ovviamente, proseguono, “serve un impegno del governo italiano e delle istituzioni locali per garantire fattori localizzativi in grado di affrontare le sfide che abbiamo difronte. Bisogna orientare le risorse del Pnrr – dicono ancora i sindacalisti Fiom – per rendere la produzione di acciaio inossidabile ancora più compatibile con l’ambiente: il confronto che si aprirà con la proprietà e le istituzioni, quindi, può rappresentare un modello per l’intero Paese che ha l’obiettivo di governare le transizioni ecologica e tecnologica per garantire lavoro di qualità, pur nella competizione globale”.

Intanto, il Cavaliere Giovanni Arvedi, nuovo presidente di Ast, ha scritto una lettera ai dipendenti: “Da adesso – si legge – sono al servizio del gruppo Acciai Speciali Terni con l’impegno di renderlo una realtà industriale competitiva e ambientalmente sostenibile, attraverso investimenti in impianti e in ricerca e sviluppo; con questa operazione rafforzeremo la nostra struttura industriale diventando uno dei principali gruppi siderurgici europei”.

Domani è previsto un incontro della proprietà con i sindacati, finalizzato ad individuare i primi passi da compiere dopo la definitiva acquisizione di Ast di cui ora Mario Caldonazzo sarà amministratore delegato.

Infine, come riporta il sito specializzato Siderweb.com, il gruppo tedesco ha fatto circolare in queste ore alcune informazioni sul valore economico dell’operazione, precisando come la vendita dell’85% del capitale di Ast (il 15% resta infatti ai tedeschi, soci di minoranza) migliorerà la posizione finanziaria netta di Thyssenkrupp per oltre 600 milioni di euro.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...