Cronaca

Geloso, lo accoltellò: la vittima c'è,
ma l'imputato ha il Covid. Rinvio

Le ricerche ordinate dai giudici disposte nei centri Caritas di tutta Italia, nei luoghi di accoglienza, nelle stazioni ferroviarie e in tutti i luoghi frequentati dai senza fissa dimora, hanno dato esito positivo: Giovanni Lucchetti, 45 anni, cremasco, di cui non si sapeva più nulla, è stato rintracciato. Vive in una comunità in provincia di Cremona. Oggi si è presentato per testimoniare al processo contro il suo presunto accoltellatore: Alfio Scimonelli, 48enne pluripregiudicato cremasco, detenuto nel carcere di Pavia proprio per il tentato omicidio di Lucchetti. La presunta vittima, però, nonostante fosse presente, non ha potuto testimoniare: l’imputato è positivo al Covid ed è sintomatico, e quindi non ha potuto, come è suo diritto, partecipare all’udienza. Il suo legale, l’avvocato Mario Tacchinardi, lo ha riferito oggi al collegio dei giudici che non ne era a conoscenza. In effetti la comunicazione è arrivata via Pec qualche giorno fa, ma per un disguido non è stata vista. Non c’è stato dunque il tempo di avvertire i testimoni di non presentarsi.

Lucchetti dovrà tornare il prossimo 15 marzo e spiegare cos’era accaduto il 15 luglio del 2020 in via Martini a Crema, nel quartiere di San Bernardino. Sotto accusa c’è Scimonelli, che si è sempre definito il fidanzato storico di Sabrina Beccalli, la 39enne bruciata a Ferragosto del 2020 nella sua Fiat Panda nelle campagne di Vergonzana da Alessandro Pasini, assolto, il 29 ottobre scorso, dall’accusa di aver ucciso la donna e condannato a 6 anni per distruzione del cadavere e incendio dell’auto.

Sarebbe stato proprio l’imputato ad aver accoltellato all’addome Giovanni Lucchetti in seguito ad una lite scoppiata tra i due per contendersi l’amore della Beccalli. Dopo essere stato colpito dal fendente, Lucchetti era riuscito a raggiungere il bar Stati Uniti, dove aveva chiesto aiuto. Nel locale c’era solo Silvia, la titolare. “Alfio mi ha accoltellato”, le aveva detto, “manda qualcuno a casa di Sabrina, perché ho paura che le faccia del male”.

Presente sul posto c’era anche un ragazzo di 17 anni che era appena uscito di casa per raggiungere gli amici in centro. “Ho sentito delle urla”, aveva riferito il giovane in aula. “Due uomini stavano litigando, si prendevano a pugni, uno era stato accoltellato e perdeva sangue dal petto. Nelle vicinanze c’era Sabrina Beccalli con suo figlio e un amico di suo figlio. Li conoscevo perché frequentavano il mio stesso oratorio. Ero sotto shock, c’era tanto sangue. Il ferito è poi andato verso il bar. Sabrina, invece, è andata via in macchina insieme all’altra persona”.

In aula era stata sentita anche la testimonianza dell’ispettore Giuseppe Torrisi che aveva raggiunto il ferito in ospedale. Lucchetti gli aveva confessato il nome dell’autore dell’accoltellamento e Scimonelli era finito agli arresti. L’arma non è mai stata trovata. In  Commissariato era presente anche la Beccalli che aveva raccontato di aver cercato di dividere i due contendenti e che ad un certo punto era stata presa per i capelli dall’imputato, costretta a salire sulla sua Panda e a portarlo a casa sua.

Sara Pizzorni

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