Fondazione San Domenico:
entra la Icas di Umberto Cabini

L’avevamo scritto su queste pagine 9 anni fa, più che un addio era un arrivederci quello di Umberto Cabini, all’epoca presidente della Fondazione San Domenico che stava per concludere i suoi sei anni di mandato. Nel pomeriggio di oggi, l’ufficializzazione del suo ritorno, in qualità di socio fondatore con la sua azienda, la Icas che, come ha sottolineato il presidente Giuseppe Strada, nel giro di pochi giorni, fa seguito a quello della Ancorotti Cosmetics, portando due importanti aziende all’interno della Fondazione: “L’altro giorno Ancorotti Cosmetics, oggi Umberto Cabini, si tratta di persone ed aziende attente alla bellezza, alla città, al sociale – ha commentato Strada – e la Fondazione ha bisogno anche di teste, idee e progetti, oltre che di soldi, ma quando si hanno le idee e le persone, poi i soldi si trovano”.

Cultura inclusiva. Per il neo socio Cabini, “la Fondazione fin dalla nascita ha espresso per la città di Crema un polo di attrazione culturale importantissimo, ha fatto cultura inclusiva a 360 gradi, si è partito con il teatro, poi Folcioni, Arteatro. Va sostenuta”. Per Umberto Cabini, cultura e turismo sono l’oro bianco del nostro paese, non sfruttati però come si dovrebbe e potrebbe. Personalità di primo piano quella di Cabini, per il tessuto produttivo, il design, la cultura e lui stesso cita il recente impegno nell’Adi Design Museum di Milano, che lo vede tra i protagonisti. Dopo la mostra “Manifesto alla Carriera. Omaggio della grafica italiana ai Maestri del Compasso d’Oro”, a dicembre sarà inaugurata a Milano la mostra sulla Olivetti e già si pensa ad un percorso che possa mettere assieme Milano, Ivrea e Crema, nel ricordo di quel patrimonio che ha rappresentato lo stabilimento Olivetti e le sue macchine da scrivere: “In passato c’è stata anche competizione tra Fondazione e Museo Civico, ma ora con la collaborazione si possono costruire percorsi favorevoli, senza sovrapposizioni”.

Ilario Grazioso