Lettere

Il Governo di Crema accellera
sulla vendita di Finalpia, lasciando
solo al Cda di scegliere in merito

da Franco Bordo
Egr Direttore
Le chiedo cortesemente di poter ancora intervenire in merito alla vicenda Finalpia.
Ho letto le modifiche allo Statuto della Fondazione che gestisce questo patrimonio pubblico approvate dal Consiglio Comunale di Crema.
Con questo provvedimento, oltre che recepire disposizioni e adeguamenti normativi, l’Amministrazione Comunale ha deciso di tagliare qualsiasi rapporto con la Fondazione stessa, eccetto le nomine che rimangono di competenza del Sindaco di Crema.
Con questo Statuto il Comune di Crema non avrà più alcuna possibilità di condividere scelte di indirizzo nel perseguire gli obiettivi della Fondazione; non potrà dire nulla nel merito dell’utilizzo del patrimonio, che ricordo essere un bene pubblico; non avrà voce in merito ad una sua possibile alienazione e vendita degli immobili,
Non dovrà nemmeno essere ascoltato in caso di ulteriori modifiche statutarie.
Un’auto esautorazione senza precedenti, alla faccia del confronto pubblico tanto sbandierato.
La maggioranza che governa Crema accellera sulla vendita di Finalpia, mettendo solo nelle mani del Consiglio d’Amministrazione tale scelta.
E’ una scelta sbagliata, un importante bene pubblico ora passa nelle mani, nelle scelte, di sole cinque persone, con il Comune fuori dai giochi.
Una scelta che stride con le posizioni maturate dal centrosinistra a vari livelli in questi mesi, che parlano agli italiani della necessità di un maggior partecipazione, di minore privatizzazione, di maggior condivisione con i cittadini e fra soggetti incaricati alla gestione del bene pubblico.

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