Scuole

Scuole superiori, videocall dei presidi: per ora l'inizio alle 9 non sarà attuato

Questa mattina il dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale, Fabio Molinari, ha incontrato in videoconferenza i dirigenti scolastici della provincia  per fare il punto della situazione dopo l’emanazione del nuovo dpcm. «Ci siamo soffermati in particolare sull’analisi dell’articolo 6, che contempla la possibilità per gli istituti secondari di secondo grado di iniziare le lezioni alle 9 e di rimodulare le attività didattiche – spiega Molinari -. Abbiamo verificato che questa opzione è da attivare soltanto nel caso in cui siano certificate da parte delle autorità competenti situazioni di particolare criticità. Al momento sul territorio cremonese non sono emerse problematiche significative, ragion per cui non riteniamo di percorrere l’ipotesi di posticipare alle 9 l’orario di ingresso a scuola, anche alla luce della nota diffusa dal capo Dipartimento del Ministero dell’Istruzione, Marco Bruschi». Nella comunicazione ministeriale, infatti, viene specificato che l’eventuale adozione di forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica per contrastare la diffusione del contagio deve avvenire «previa comunicazione al Ministero dell’Istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali».
La decisione dell’Ufficio Scolastico Territoriale è scaturita anche dal confronto con il direttore dell’Agenzia Trasporto Pubblico Locale, Claudio Cerioli, che, come evidenzia Molinari, «ha confermato che i trasporti sono oggetto di una costante attività di monitoraggio e che si sta procedendo verso l’accoglimento di tutte le segnalazioni utili a migliorare il servizio». In ogni caso, al fine di alleggerire il carico dei mezzi pubblici, «i singoli istituti hanno la facoltà di gestire in autonomia l’alternanza fra le lezioni in presenza e quelle a distanza».
Il dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale, inoltre, precisa: «Attendiamo l’ordinanza con cui Regione Lombardia fornirà chiarimenti sul dpcm e, eventualmente, comunicherà ulteriori restrizioni rispetto a quelle già definite dalle disposizioni governative, con l’auspicio che al mondo della scuola venga assicurato il necessario margine di verifica delle situazioni di criticità. In questa fase in provincia di Cremona non si sta assistendo ad un’escalation dei contagi, a differenza di quanto sta avvenendo in altri territori nell’ambito regionale. Per questo ci diciamo sereni nel proseguire le attività didattiche sulla base di quanto già stabilito, senza dover fare passi indietro che potrebbero creare confusione fra docenti e famiglie. I dirigenti scolastici hanno dimostrato massima attenzione e totale condivisione, rinnovando il proprio impegno a garantire agli studenti il miglior servizio possibile, nel segno della sicurezza e con preferenza per la didattica in presenza».

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