Cultura

Ecco i 4 Luoghi del Cuore Fai cremasco: voto on line per accedere ai finanziamenti

Dettaglio della volta della Chiesa Vecchia di Casaletto Vaprio
La Delegazione FAI di Crema presenta il censimento nazionale “I Luoghi del Cuore”, un progetto realizzato grazie all’impegno di tantissime persone che si attivano e, con determinazione, coinvolgono le comunità locali affinché i ‘luoghi’ che amano siano protetti per sempre.
L’Italia è ricca di luoghi unici che testimoniano e raccontano la nostra storia, i nostri ricordi. Con il censimento “I Luoghi del Cuore”, il Fondo Ambiente Italiano, fondazione non-profit, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, chiede a tutti i cittadini italiani di segnalare e votare i luoghi che amano, che li hanno emozionati, per contribuire a valorizzarli e a salvarli.
Oltre a premiare i primi tre classificati e i vincitori delle classifiche speciali, il FAI, dopo il censimento, nei primi mesi del 2021, sosterrà una selezione di progetti promossi dai territori a favore dei luoghi che hanno raggiunto una soglia minima di 2.000 voti. Proprio questo (2000 voti per ciascun luogo!) è l’obiettivo che si prefiggono i comitati o i proprietari (pubblici o non-profit) e i portatori di interesse dei luoghi candidati a Crema, Casaletto Vaprio, Pandino e Ripalta Nuova. Potranno così presentare alla Fondazione una richiesta di restauro, valorizzazione o istruttoria sulla base di specifici progetti d’azione.
VOTO SOLO ONLINE. Tutti possono inserire nel sito www.iluoghidelcuore.it nuovi luoghi e votare, e far votare, i luoghi già pubblicati. Chiunque può registrarsi sul sito come comitato e usufruire dei materiali personalizzati per la raccolta voti. A Crema e nel Cremasco, la Delegazione FAI di Crema svolge un ruolo di raccordo tra i comitati spontanei e la Fondazione, e fornisce supporto.
Ecco i quattro Luoghi del Cuore, a oggi,  candidati in ordine alfabetico per località:
1) Casaletto Vaprio Ex chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire di Casaletto Vaprio, conosciuta come Chiesa Vecchia –  edificio risalente, nella sua struttura attuale, al XV secolo, ora adibita a sala polifunzionale. Sino al 1946 ha conservato al suo interno un ciclo di affreschi dedicato alla vita di San Giorgio Martire e alcuni Angeli e Santi, realizzati nel 1642 da Gian Giacomo Barbelli. Nel 1946 gli affreschi sono stati strappati, messi in vendita e acquistati da un collezionista privato. Negli anni Ottanta del secolo scorso, la proprietà della Chiesa Vecchia è passata al Comune di Casaletto Vaprio, che ha avviato una serie di restauri, necessari dopo anni di abbandono e degrado: sono state recuperate e salvate diverse opere in stucco, gli affreschi superstiti e i lacerti del ciclo pittorico barbelliano. Nel 2019 il Comune di Casaletto Vaprio è tornato in possesso degli strappi degli affreschi originari di Gian Giacomo Barbelli, attualmente in restauro, e in attesa di essere ricollocati all’interno della Chiesa Vecchia.
2) Crema – Giardini pubblici di Porta Serio sostenuti dal Comitato #InsiemePerIGiardiniDiPortaSerio – Crema vanta il migliore esempio di giardino pubblico rintracciabile nell’intero territorio della provincia di Cremona, il cui allestimento fu formalmente iniziato nel 1858, per la cura della Deputazione del Civico Passeggio. Sorti sull’area già occupata dal bastione maggiore del demolito castello di Crema e su alcune superfici adiacenti, i nuovi giardini, vennero impostati secondo i modi scenografici del giardino della natura e del sentimento: il “giardino all’inglese”.
Nei primi anni l’area fu circondata da recinzioni e cancelli; nel 1883 un nuovo ramo della roggia Fontana venne condotto a delimitarla sul lato settentrionale, fino a ricongiungersi con l’altro ramo, imprimendo ai giardini, con lo scorrere delle sue acque di fontanile tra alberi e prati, una nota di vitalità. Oggi vi si possono ammirare diversi patriarchi arborei, come alcuni giganteschi Taxodium distichum e Ginkgo biloba, tutti di oltre trenta metri di altezza, i primi con circonferenza del tronco, a petto d’uomo, di ca. 5 m, i secondi di 3,5 m, oltre a un Liquidambar di dimensioni spettacolari. Ma non mancano diversi altri esemplari annosi, come alcuni tassi (Taxus baccata), pini neri (Pinus nigra) alti poco meno di 40 m, querce farnie (Quercus robur), qualche grande bagolaro (Celtis australis), tigli (Tilia x europaea) e ippocastani (Aesculus hippocastanus). Diversi di loro sono censiti come alberi notevoli dal Piano territoriale di Coordinamento provinciale, per i quali vige una normativa specifica; negli ultimi decenni esemplari di notevoli dimensioni e di elevata età sono purtroppo scomparsi. I giardini storici, infatti, sono monumenti a tutti gli effetti e non possono essere utilizzati come comuni aree verdi da destinare alla ricreazione intensiva, allo sport o ad altre manifestazioni incongrue con la loro delicata struttura.
3) Pandino – Castello Visconteo – Sostenuto dal Comitato “Insieme per il Castello di Pandino” – Pandino possiede uno dei castelli viscontei meglio conservati della Lombardia. Edificato per volere di Bernabò Visconti e di Regina della Scala, a partire dal 1355 circa, l’edificio presenta ancora gran parte delle strutture architettoniche originarie e delle decorazioni pittoriche del secolo XIV: principalmente motivi geometrici alternati alle insegne nobiliari dei Visconti e dei Della Scala. I signori di Milano scelsero il piccolo villaggio di Pandino, circondato da boschi, quale luogo ideale per le battute di caccia. Inoltre, Bernabò Visconti, terrorizzato dalla peste che in quegli anni incombeva su Milano, considerò Pandino, lontano dai grandi centri abitati dell’epoca, anche luogo ideale per sfuggire al contagio. L’edificio ha pianta quadrata, con quattro torri angolari quadrate, di queste solo le due orientali sono integre. All’interno, un’ampia corte è circondata, al piano terra, da porticati con archi acuti, al piano superiore, da loggiati con slanciati pilastrini quadrati. In origine, le pitture ornavano tutte le pareti, anche esterne, del castello. Dagli anni ’50 del secolo scorso il castello è sede del Comune di Pandino.
4) Ripalta Nuova – Il Campanile della Chiesa parrocchiale di San Cristoforo Martire in Ripalta Nuova – Alta e pregevole torre campanaria (tra le più alte del Cremasco!), costruita, come la chiesa, nella prima metà del XVIII secolo su disegno dell’architetto Giovan Battista Donati di Lugano.
Pregevole la parte più elevata, a partire dalla fascia degli orologi su cui poggia la cella campanaria, con le quattro finestre ad arco ornate da piccole balaustre, che regge, a sua volta, una balconata abbellita da quattro acroteri. Da questa terrazza con ringhiera si innalza la più stretta e coronata lanterna ottagonale, che sosteneva un esile pinnacolo sormontato da una sfera di rame, sulla quale ruotava la banderuola ornata da foglie disposte a cespuglio. All’interno di esse si ergeva il traliccio della Croce in ferro. Il pinnacolo è stato danneggiato dalla tromba d’aria del 12 agosto 2019 e richiede importanti lavori di restauro.
In questo primo periodo è possibile votare soltanto online, in due modalità: registrandosi al portale MyFAI con la propria e-mail o attraverso il proprio profilo Facebook. (Attenzione: i like sui post fb e Instagram non sono voti validi).
È possibile votare più luoghi ma per ciascuno di essi si può esprimere solo un voto. La partecipazione al censimento è gratuita, aperta a tutti (anche a chi non è iscritto al FAI): possono votare maggiorenni, minorenni, stranieri, italiani, enti pubblici, enti privati e scuole (attraverso un modulo di raccolta firme dedicato agli istituti scolastici). I singoli utenti possono riunirsi in comitati spontanei e promuovere il proprio Luogo del Cuore attraverso i materiali di voto personalizzati e scaricabili dal sito e con i kit per i social.
Il censimento è realizzato sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Dal 25 al 31 la RAI proporrà una maratona radiotelevisiva di sette giorni in cui si racconteranno luoghi e storie che testimoniano la varietà, la bellezza e l’unicità del Belpaese.
Per aggiornamenti: fb delegazionefaidicrema
Per informazioni scrivere a: crema@delegazionefai.fondoambiente.it

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