Crisi di Governo: i commenti della politica locale prima del discorso di Conte al Senato
C’è attesa per il discorso del premier Giuseppe Conte, che parlerà alle 15 in Senato per discutere la crisi di Governo avviata da Matteo Salvini. Dopo questi dieci giorni di botta e risposta da parte di tutte le forze politiche, si presume che l’intervento del primo ministro sarà volto all’accusa proprio del suo vice, nonché leader della Lega.
E mentre tutte le testate nazionali vagliano i possibili scenari che si aprirebbero dopo il discorso di Conte (dal governo tecnico all’alleanza Pd-M5s), anche la politica locale esprime il proprio parere, a cominciare dal capogruppo Dem in Consiglio a Crema, Jacopo Bassi che definisce questa attuale una “fase complicata dove ogni giorno assistiamo a cambi di posizione, spesso contradditori”. Bassi aggiunge che Conte “ha fatto bene a parlamentarizzare la crisi che non va discussa a colpi di tweet. Il Pd sta facendo un’opposizione solida e prima di pensare ad eventuali alleanze è meglio seguire tutti i passaggi parlamentari”.
Sulla Lega il capogruppo del Partito Democratico non commenta leggero: “Le difficoltà di Salvini sono venute allo scoperto; lo si evince dai dietrofront di questi giorni. Dopo aver lanciato la crisi in maniera roboante (nonostante avesse appena chiesto la fiducia per il decreto sicurezza-bis), tenta ora di riallacciare con il Movimento, che pare essersi finalmente accorto delle nefandezze della Lega in materia economica e politiche dell’accoglienza”.
Dopo le comunicazioni è previsto che Conte salga al Colle dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per consegnare le proprie dimissioni. Da quel momento la crisi sarà formalmente aperta. Salterà dunque – probabilmente – la riforma costituzionale del taglio dei parlamentari (la cui discussione era prevista per il 22 agosto). Toccherà quindi al Capo dello Stato gestire lo scenario politico nazionale, aprendo le consultazioni con i partiti e cercando di sbrogliare una matassa complicata. Una tra le varie soluzioni potrebbe essere quella di riaffidare a Conte l’incarico esplorativo per verificare l’esistenza nelle Camere di un’eventuale Maggioranza alternativa a quella gialloverde.
Ambra Bellandi